Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Pomodoro: guerra al sud tra industria e coltivatori

Anicav: “da parte agricola incomprensibile rigidità e ostruzionismo”

Nessun accordo per la campagna di trasformazione del pomodoro nel bacino centro sud. Dopo la definizione dell’accordo di campagna nel bacino del nord con il riconoscimento di un aumento del prezzo di riferimento, è andato vano l’ulteriore tentativo di chiusura di un accordo al centro sud.

Secondo una nota Anicav (l'associazione dei produttori), "la parte industriale si è vista rifiutare una proposta d’incremento di prezzo superiore a quello riconosciuto al nord (vedi articolo EFA News del 12-4-22) anche in considerazione delle migliori rese produttive. Un incremento che deve, altresì, tenere conto della migliore situazione idrica che vive il centro sud in questa stagione rispetto al bacino settentrionale, dove si registra un importante problema di siccità, e degli aumenti già riconosciuti negli anni passati rispetto a situazioni di carattere straordinario e che sono stati mantenuti".

“La nostra proposta", dichiara il presidente dell’Anicav, Marco Serafini, "tiene conto delle difficoltà del mondo agricolo ma abbiamo dovuto prendere atto, con grande rammarico, di una incomprensibile rigidità della nostra controparte nonostante il prezzo continuerebbe ad essere quello più alto pagato al mondo”. “Le richieste di parte agricola", continua Giovanni De Angelis, direttore dell'associazione, "non trovano alcuna giustificazione nei reali incrementi dei costi di produzione. Non si comprende come sia possibile che i produttori al nord riescano a far fonte ai rincari con gli aumenti riconosciuti e, allo stesso tempo, trovare un tale ostruzionismo al sud considerando che i rincari sui costi sono esattamente gli stessi (carburante, concimi, ecc.)”.

“Si rende necessario implementare, in tempi brevi, un’attenta analisi dei costi di produzione agricola nei due bacini produttivi al fine di evitare qualsiasi tipo di speculazione", conclude Serafini. "Ci auguriamo che la parte agricola riveda la propria posizione onde consentire una immediata ripresa del dialogo nell’interesse dell’intera filiera”. 

hef - 24651

EFA News - European Food Agency
Simili