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CLARA MOSCHINI

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Svolta green nella riduzione dei pesticidi

Nuovi studi dell'Unitus applicano nanotecnologie agli scarti agrari per produrre fitofarmaci

A poco più di trent’anni dalle loro prime applicazioni in ambito medico e scientifico, le nanotecnologie oggi, potrebbero essere decisive anche per il mondo agricolo accelerando la “svolta green”e contribuendo al tempo stesso a migliorare la qualità produttiva, contrastando gli effetti dei cambiamenti climatici. Gli studi in corso, condotti dal gruppo di patologia vegetale del Dafne, il dipartimento di scienze agrarie e forestali dell’università della Tuscia, stanno dimostrando l’efficacia nella difesa fitosanitaria delle formulazioni biopolimeriche a base di nanocristalli di cellulosa e nanoparticelle di lignina, ottenute dalla sintesi degli scarti di differenti filiere agroalimentari (potatura, lavorazione e trasformazione della materia prima).

Queste ricerche rappresentano un traguardo nella lotta alla salvaguardia ambientale come nella tutela degli insetti impollinatori, che più di altri subiscono l’impatto negativo degli agenti chimici usati nella difesa fitosanitaria. L’approccio nanotecnologico potrebbe rivelarsi uno strumento efficace non solo per l’ambiente, ma anche per migliorarne la resa produttiva riducendo i costi e le perdite, che derivano dagli attacchi degli agenti patogeni, oggi resi ancora più devastanti dal cambiamento climatico.

Gli studi condotti si inseriscono nell’ambito di linee di ricerca supportate da progetti regionali e nazionali (LazioInnova, Graeen e Multifru, Mur, SafeMed e Pon Nemesi) per la valorizzazione degli scarti da filiere agroalimentari (come porzioni di pianta, rami di potatura, gusci delle nocciole) e hanno già ottenuto numerose pubblicazioni. Il team del Dafne si sta focalizzando in particolare sugli scarti delle filiere di grano, pomodoro, vite, actinidia, nocciolo e olivo valutando l’efficacia contro i danni e le perdite causati da microrganismi (batteri e funghi) agenti di gravi malattie alle stesse coltivazioni da cui si recuperano gli scarti. L’obiettivo è quello di sviluppare strategie di protezione innovative ed ecosostenibili, su scala nanometrica.

I nanocristalli di cellulosa e le nanoparticelle di lignina ottenuti, hanno mostrato un'azione antimicrobica e biostimolante specifica per ciascuna delle piante. In particolare, quelli ricavati da scarti di piante di pomodoro supportano il rilascio di chitosano, una sostanza di origine naturale che mostra efficacia nel contrastare l’agente della picchiettatura batterica del pomodoro e della fusariosi della spiga del grano. Analogamente i nanocristalli e le nanoparticelle ottenuti da scarti della coltivazione del nocciolo sono in grado di contrastare l’agente della necrosi batterica.Infine quelli provenienti dagli scarti di potatura dell’olivo, hanno mostrato la loro proprietà protettiva sulla superficie fogliare delle piante di olivo rispetto all’agente causale della rogna, con un’efficacia superiore rispetto a quella dei sali rame.

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EFA News - European Food Agency
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