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CLARA MOSCHINI

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Consumi in crescita e prezzi in ripresa per Grana Padano Dop

L’assemblea generale del Consorzio di tutela ha aggiornato il piano produttivo

Consumi in crescita, prezzi in ripresa e produzione in linea con gli obiettivi di crescita: sono i tre risultati raggiunti nel 2021 dal Consorzio tutela Grana Padano e che hanno positivamente influito anche sui risultati dei primi mesi del 2022. A confermarlo la relazione presentata dal consiglio d’amministrazione durante l’assemblea generale del Consorzio. Il presidente Renato Zaghini, ha spiegato: "l’andamento dei consumi globali nel 2021 e i numeri di fine anno ci hanno dato ragione, perché si è registrato un +2,8% in Italia, segno di stabilità e per certi versi inatteso dopo la loro vistosa crescita nel 2020. Ed anche i primi quattro mesi del 2022 confermano la tendenza, che così ha portato il mercato del Grana Padano Dop ad un andamento assai positivo”.

I risultati ottenuti nel 2021 dal piano produttivo sono positivi: l’export è cresciuto del 7,07%, grazie alla congiuntura internazionale e alle nuove strategie ispirate e accompagnate da Kpmg. “Questa collaborazione ci ha portato a rivisitare gli investimenti promo pubblicitari e a rivedere la struttura marketing interna", ha sottolineato Stefano Berni, direttore generale del Consorzio, "scelte che stanno favorendo l’incoraggiante momento per l’intera nostra filiera e che vedono per il 2022 investimenti per 36 milioni di Euro”.

A condividere le preoccupazioni e gli obiettivi contenuti nella relazione i rappresentanti di associazioni e istituzioni. Per Paolo Zanetti, presidente di Assolatte, “grazie ad una grande sintonia di tutti gli imprenditori, il settore non ha ridotto l’offerta di latte, a differenza di altri paesi”, come ha ribadito Giovanni Guarneri, presidente del settore lattiero caseario di Confcooperative FedagriPesca Lombardia, sottolineando la carenza di latte a livello europeo, mentre Matteo Lasagna, vice presidente nazionale di Confagricoltura, non ha nascosto le preoccupazioni per l’ipotizzata norma europea sulle indicazioni geografiche, alimentata a suo dire da spinte ideologiche.

I consorziati hanno poi discusso del disciplinare di produzione, confrontandosi in particolare sulle iniziative legate alla sostenibilità ambientale, alla salubrità di prodotto e di processo e al benessere animale. Il 2021 ha chiuso con una produzione complessiva di 5.234.443 forme pari a 2.032.896 quintali, (-0,40% rispetto al 2020), il 44% di formaggio marchiato esportato ed un conseguente 56% consumato in Italia. La produzione nel 2021 si è divisa per il 37,28% a favore delle industrie e per il 62,72% a favore delle cooperative. Guardando, poi, nello specifico alle aree geografiche si evidenzia che la provincia di Mantova, con 28 caseifici, ha prodotto il 30,40% del totale annuo. Seguono: Brescia con 29 caseifici e una produzione del 22,06%, Cremona con 9 caseifici e il 17,46% e Piacenza con 20 caseifici e l’11,47%. Il Veneto, con 25 caseifici (tenendo conto anche del latte veneto lavorato fuori Regione), ha prodotto il 15,49%.

hef - 24851

EFA News - European Food Agency
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