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Roma, rogo Tmb Malagrotta: pesa stop al consumo alimenti d'origine vegetale/animale

Proposti ristori per gli agricoltori /Allegato

Il rischio è un disastri ambientale dalla proporzioni ancora da calcolare. Si teme la ricaduta degli inquinanti aerodispersi contenuti nella nube sprigionata, come scritto nell'ordinanza odierna del sindaco di Roma

Preoccupano le conseguenze ambientali ed economiche dell’incendio sviluppatosi ieri al Tmb di Malagrotta, Roma, che inevitabilmente si ripercuoteranno anche sulle aziende agricole dell’area, già vincolate dalle inevitabili restrizioni imposte con ordinanze regionali e comunali. Coldiretti Lazio lancia l’allarme per le imprese ricadenti nell’area interessata dall’incendio, chiedendo ristori immediati in un momento di particolare difficoltà per gli agricoltori, già alle prese con molteplici problematiche che vanno dalle conseguenze causate dalla pandemia, all’aumento dei costi delle materie prime fino al caro carburante, la siccità e la peste suina. 

E’ entrata infatti in vigore l’ordinanza del Comune di Roma che dispone tra le altre cose il divieto di consumo degli alimenti di origine animale e vegetale prodotti nell’area individuata, ai quali si aggiunge il divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile, il divieto di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali che sono stati raccolti nell’area individuata. Area che – spiega Coldiretti - si estende nel raggio di sei chilometri dall’impianto andato a fuoco. Stop quindi a frutta e verdura, ma nuove prescrizioni potrebbero arrivo nell’attesa di capire l’entità di tale disastro e le conseguenze che avrà sulla qualità dell’aria e l’eventuale presenza di diossina, che sarà accertata dall’attività dell’Arpa. 

"Una situazione insostenibile - dice il vice presidente nazionale di Coldiretti David Granieri -; i danni causati all’agricoltura da questo incendio saranno incalcolabili e sommati alla lunga serie di problematiche, che già devono affrontare le nostre aziende, rischia di portare alla chiusura delle imprese già sul lastrico. Oltre alle ricadute che questo avrà sia su un indotto importante che sui dipendenti che rischiano il posto di lavoro”.

Allegati
CTim - 25214

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