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CLARA MOSCHINI

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Bitto e Valtellina Casera: 2021 in crescita

Le Dop sono un forte volano di crescita del turismo

Bitto Dop e Valtellina Casera Dop, sotto l’egida del Consorzio di Tutela rappresentano sempre di più un volano fondamentale per l’economia della Valle: con un valore alla produzione di 14,5 milioni di euro (+11,1% sul 2020), e circa 25,4 milioni di euro al consumo nel 2021 danno lavoro a 650 addetti. I dati sono stati diffusi oggi a Milano dal Consorzio, alla cui guida è stato da poco nominato Marco Deghi.

“Bitto e Valtellina Casera – ha spiegato il neo-presidente - hanno un valore inestimabile sia per l’indotto che portano in valle ma anche sociale e ambientale per il ruolo che svolgono i casari nella custodia degli alpeggi, in linea con le richieste della Pac e del Green Deal”.

L’annata 2021 ha visto una produzione di 17.990 quintali (15.827 quintali per il Valtellina Casera e 2.163 quintali per il Bitto) grazie a una filiera che conta 133 allevamenti, 13 caseifici (di cui 6 acquirenti primari/cooperative) e 16 stagionatori per il Valtellina Casera, che si sommano agli alpeggi produttori e agli stagionatori del Bitto. Sono state 211.029 le forme di Valtellina Casera (-7,04% sul 2020) e 17.307 (+3,4%) quelle di Bitto marchiate a fuoco dal Consorzio e quindi commercializzate come Dop.

“I prodotti agroalimentari di montagna possono essere elemento straordinario di attrattività turistica e volano economico dei territori. La Valtellina ne è l’esempio più eclatante. - ha dichiarato in un messaggio al Consorzio l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia, Fabio Rolfi - Serve una promozione di alto profilo anche sfruttando quella vetrina sul mondo che è la città di Milano. Ormai 8 alpeggi su 10 in Lombardia accolgono turisti e uno su quattro registra più di duemila passaggi durante la stagione estiva. Far conoscere la storia delle nostre eccellenze e delle tecniche di produzione significa dare valore al lavoro di tutta la filiera”.

Il Bitto Dop viene prodotto solo nei mesi estivi: saranno 52 gli alpeggi (pari a 11.531 ettari di superficie) con circa tremila bovine da latte e oltre 300 capre, e 10 gli stagionatori coinvolti nella produzione 2022 di uno dei formaggi a latte crudo intero tra i più antichi d’Italia, prodotto da giugno a fine settembre in piccoli caseifici tra i 1.400 e i 2.300 metri di altitudine nella provincia di Sondrio e di Lecco e in alcuni comuni limitrofi della Val Brembana. 

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EFA News - European Food Agency
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