Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Prezzi in calo a luglio per i prodotti alimentari mondiali

L'indice Fao ha raggiunto un valore medio di 140,9 punti, l'8,6% in meno rispetto a giugno.

Battuta d'arresto a luglio per l'indice di riferimento dei prezzi dei prodotti alimentari mondiali. A darne notizia è la Fao l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, secondo cui l'indice dei prezzi dei prodotti alimentari ha raggiunto un valore medio di 140,9 punti, in frenata dell'8,6% rispetto a giugno. Si tratta, in sostanza, del quarto calo mensile consecutivo dopo il record assoluto toccato all'inizio dell'anno. 

Rispetto a un anno prima l'indice Fao che rileva le variazioni mensili dei prezzi internazionali di un paniere di generi alimentari oggetto di scambi commerciali, è risultato superiore del 13,1% rispetto al dato registrato nel luglio 2021.

"Questa scia di contrazioni dei prezzi dei prodotti alimentari rispetto a valori estremamente alti è un segno positivo, soprattutto se osservato dalla prospettiva dell'accesso al cibo -sottolinea Maximo Torero, economista capo della Fao-. Permangono, tuttavia, numerose incertezze, compresi gli elevati prezzi dei fertilizzanti, che possono compromettere il futuro panorama produttivo e la sussistenza degli agricoltori, nonché i movimenti di valute" 

Rispetto a giugno, spiegano dalla Fao, a luglio "l'indice dei prezzi degli oli vegetali è precipitato del 19,2%, facendo segnare il dato più basso degli ultimi 10 mesi: in caduta libera anche le quotazioni internazionali di tutti i tipi di oli".

Sempre a luglio, si è contratto dell'11,5% anche l'Indice dei prezzi dei cereali "pur attestandosi su un valore superiore del 16,6% rispetto a luglio 2021. La traiettoria verso il basso -dicono dalla Fao- ha interessato le quotazioni di tutti i cereali rappresentati nell'indice, a cominciare dal grano". 

"I prezzi del grano, a livello mondiale, sono crollati fino al 14,5%: in parte dicono gli analisti Fao- in seguito all'accordo raggiunto tra Ucraina e Federazione russa per sbloccare le esportazioni dai principali porti del Mar Nero e, in parte, alla luce delle disponibilità stagionali garantite dalle raccolte in corso nell'emisfero settentrionale". 

fc - 26066

EFA News - European Food Agency
Simili