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Torna di moda il pranzo al sacco sulla spiaggia

Coldiretti/Ixé: il caro prezzi spinge gli italiani a consumare soprattutto insalata di riso e macedonia sotto l'ombrellone


Torna di moda il pranzo al sacco in spiaggia. Il caro prezzi e le difficoltà economiche legate agli effetti dell’inflazione e della guerra in Ucraina riportano in auge quest'abitudine che consente alle famiglie di risparmiare qualcosa. È quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixé che ha tracciato la classifica dei menu più gettonati sotto l’ombrellone. 

La crescita dell’inflazione, infatti, non risparmia i servizi di ristorazione: secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, i menu al ristorante sono rincarati in media di quasi il 5% a luglio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per le pizzerie si sale al +5,4%, i self service al +5% e i bar al 4,6%, per una media generale del 4,8%.

In testa alle preferenze per l’ora di pranzo in spiaggia, secondo Coldiretti, c'è l’insalata di riso o pollo o mare portata da casa, scelta dal 33% dei vacanzieri. Dietro c'è la macedonia, con il 20% delle preferenze, e la caprese a base di mozzarella e pomodoro, considerata un must dal 13% degli italiani in vacanza. Tra i piatti preferiti resistono anche le ricette più radicate della tradizione popolare: dalla frittata di verdure o pasta (6%) alla parmigiana (5%) fino alle polpette (4%).

“L’Italia -sottolinea il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini- è il solo Paese al mondo che può vantare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare che peraltro ha contribuito a mantenere nel tempo un territorio con paesaggi di una bellezza unica. La difesa della biodiversità non ha solo un valore naturalistico, ma è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole nazionali e un motore trainante della vacanza made in Italy”.

Oltre al caro prezzi, precisa Coldiretti, la scelta degli alimenti da consumare in spiaggia è legata alla svolta salutista e alla praticità. Il cibo resta comunque un ingrediente importante della vacanza in Italia dove circa un terzo della spesa turistica viene destinata alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.

Secondo l’indagine Coldiretti/Ixé, il cibo rappresenta per il 17% degli italiani la principale motivazione di scelta del luogo di villeggiatura: per un altro 56% costituisce uno dei criteri su cui basare la propria preferenza e solo un 4% dichiara di non prenderlo per niente in esame. La tendenza è sostenuta dal fatto che l’Italia può contare sul maggior numero di specialità dop/igp/stg riconosciute (316), 526 vini dop/igp e 5.450 prodotti alimentari tradizionali e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori.


 
 



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