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L'industria mangimistica tedesca chiede aiuto al governo

La produzione in Germania cala per il secondo anno consecutivo

Dopo l'ennesimo calo della popolazione suina che ha colpito, di riflesso, la produzione complessiva di mangimi in Germania, l'associazione tedesca dell'industria mangimistica chiede una guida per garantire sicurezza futura del settore e della catena alimentare in generale. 

"Dai produttori di mangimi ai consumatori, i costi alimentari riguardano tutti -sottolinea Cord Schiplage, presidente dell'associazione tedesca per la nutrizione animale Dvt-. In tutta la filiera alimentare, le aziende si aspettano che chi è al potere generi e comunichi prospettive politiche chiare e a lungo termine. Con questa guida, le varie parti interessate possono contribuire a creare resilienza nella catena alimentare e un futuro economico sicuro. Per quanto concerne la zootecnia, questo nuovo quadro fornirà un supporto per mantenere elevati standard di qualità e sicurezza alimentare, nonché di cura e benessere degli animali". 

Secondo Schiplage, in quanto anello di congiunzione tra la produzione vegetale e quella animale, il settore dei mangimi ha un ruolo importante da svolgere nel futuro della catena alimentare. Il problema è che il comparto, per il secondo anno consecutivo, nel 2022 ha registrato un declino che, a questo punto, sembra inarrestabile: secondo gli ultimi dati Dvt, con circa 22 milioni di tonnellate metriche (mmt), la produzione totale di mangimi in Germania l'anno scorso è stata di 1,4 mmt, cioè il 6% in meno rispetto al 2021.

Pur attribuendo questa tendenza a diversi fattori economici, Schiplage sostiene che la débacle è stata causata dal calo del numero di animali da allevamento in Germania. Un calo particolarmente marcato soprattutto nella popolazione suina nazionale visto che, con 9,7 milioni di capi a novembre 2022, il numero di suini da ingrasso nel Paese era inferiore dell'11,6% rispetto a un anno prima.

L'anno scorso, i produttori di mangimi composti in Germania erano 281, sei in meno rispetto al 2021: le vendite di tutti i mangimi composti a livello nazionale sono aumentate da 8,3 miliardi di Euro nel 2021 a circa 10,5 miliardi di Euro, secondo i dati Dvt. Inoltre, le vendite di ingredienti per mangimi e minerali hanno toccato 12,9 miliardi di Euro.

Secondo la Fefac, cioè l'associazione europea dei produttori di mangimi, nel 2021 la produzione totale di mangimi industriali in Germania è stata di 23,55 mmt, il 3,1% in meno rispetto al 2020: la produzione di mangimi per suini è stata di 9,41 mmt, per bovini di 7,02 mmt e per pollame di 6,35 mmt. Rispetto al 2020, queste cifre rappresentano riduzioni annue rispettivamente del 4,4%, 3,2% e 1,6%. Cali significativi, soprattutto se rapportati alla produzione mangimistica Ue che, secondo il rapporto Fefac, tra il 2020 e il 2021, è diminuita solo dello 0,17% a 150,3 mmt: secondo l'Alltech agri-food outlook 2023, nel 2022 la produzione mondiale di mangimi è stata di 1,266 miliardi di tonnellate, con un calo dello 0,42% rispetto al 2021. Sempre nel 2022, nonostante la riduzione del volume di produzione del 3% rispetto al 2021, pari a poco meno di 261 mmt, la Cina rimane il leader mondiale nella produzione di mangimi.

fc - 30210

EFA News - European Food Agency
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