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L'e-commerce resiste ma il food&grocery crolla

Nel 2022 gli acquisti on line valgono l'8% in più: ultima in classifica l'alimentare (+1%)

Il lockdown è alle spalle e i consumatori sono tornati a comprare in negozio. La realtà è tracciata dall’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm-School of management del Politecnico di Milano che tira le somme sull'e-commerce nell'era post pandemia. Gli acquisti online, secondo Netcomm, continuano a crescere e l’acquisto di prodotti online è in fase di consolidamento, anche se tra le nuove sfide ci sono gli effetti dell’inflazione e la variabilità dei volumi di acquisto. 

Nel 2023 gli acquisti online di prodotto valgono circa 35,2 miliardi di Euro, l'8% in più rispetto al 2022: fra i settori più dinamici ci sono l’abbigliamento (+11%) e il beauty (+10%) mentre frena il food&grocery (+1%). Secondo l'analisi, la maggior parte dell’incremento nell’e-commerce di prodotto è spiegato dall’inflazione: in alcuni comparti, primo fra tutti proprio il food&grocery, i volumi online registrano un calo nel 2023. C’è inoltre molta incertezza di contesto: rimane invece stabile il tasso di penetrazione dei prodotti: l’incidenza dei consumi online sui consumi totali è, anche nel 2023, pari all’11%.

Tra i settori rappresentativi del made in Italy, il food and grocery si posiziona a fine classifica che si ferma a +1% sul 2022 e vale 4,4 miliardi di Euro. “Il mercato italiano nei tre i segmenti, ossia food delivery (piatti a domicilio), grocery alimentare (spesa online da supermercato) ed enogastronomia (cibi e bevande di nicchia), attraversa una fase di consolidamento sia dell’offerta che della domanda -si legge nell’analisi-. Gli investimenti dei merchant, fino ad ora focalizzati sul potenziamento dell’infrastruttura logistica e sulla sperimentazione di servizi di consegna a valore aggiunto, sono sempre più finalizzati a minimizzare i costi logistici e a incrementare gli ordini, agendo sulla frequenza di acquisto o sull’ampliamento della base utenti”.

Resta il fatto che all’online i consumatori non rinunceranno, perché questo tipo di acquisto è diventato comune dal periodo di restrizioni della pandemia in avanti. Ma i consumatori sono anche ritornati nei negozi. "Ci troviamo in una fase di consolidamento del ruolo dell’online nell’acquisto di prodotti in Italia -sottolinea Roberto Liscia, presidente di Netcomm-. Sebbene gli italiani stiano progressivamente ritornando a frequentare i negozi fisici, non sono disposti a rinunciare a quei servizi a cui si sono abituati acquistando online durante i lunghi periodi di lockdown, come la possibilità di ricevere a casa un prodotto in tempi brevi o di restituirlo facilmente". 

"Le imprese -aggiunge Liscia- devono perciò investire nel digitale per fornire al cliente servizi ‘su misura’, che incontrino le sue esigenze in tutti gli aspetti del customer journey, dalla consulenza pre-acquisto alla scelta del metodo di pagamento e di consegna del prodotto, fino ai servizi post-vendita. Servizi che rendono l’esperienza d’acquisto sempre più fluida e omnicanale".

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EFA News - European Food Agency
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