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CLARA MOSCHINI

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Coldiretti vuole il bando della carne in provetta

Oggi a Monselice raccolta di firme per dire no al cibo sintetico

Fa tappa a Monselice in provincia di Padova la campagna per dire no al cibo sintetico e alla carne in provetta. L'iniziativa è promossa da Coldiretti Giovani Impresa, Fondazione Campagna Amica, Filiera Italia e World Farmers Markets Coalition. Ancora oggi, mercoledì 2, i giovani agricoltori di Coldiretti Padova raccoglieranno le firme nello stand allestito alla Fiera dei Santi.

“È il nuovo appuntamento di una iniziativa che si sta estendendo a tutta la provincia a partire dai mercati di Campagna Amica Padova -spiega Matteo Rango di Coldiretti Giovani Impresa Padova-. Le multinazionali del cibo sintetico, quello in provetta stanno cercando di imporre al mercato la carne prodotta in laboratorio, il latte senza mucche fino ad arrivare al pesce senza mari, laghi e fiumi". 

"Un cibo sintetico -aggiunge Rango- che potrebbe presto inondare il mercato europeo poiché già ad inizio 2023 potrebbero essere introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio. Per questo è importante l’impegno di tutti, nessuno escluso. È necessario sensibilizzare i cittadini sui rischi che potrebbero esserci, valorizzando quello che è il nostro pane quotidiano: il cibo naturale”.

“La demonizzazione di bistecche, braciole, prosciutti, salami, formaggi -aggiunge Coldiretti Padova- coincide in maniera evidente con la propaganda del passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale. Si tratta, infatti, di una profonda contraddizione che colpisce le tipicità tradizionali, che hanno bisogno di sostegni per farsi conoscere sul mercato e che rischiano invece di essere condannate all’estinzione mentre la carne Frankenstein ottenuta in laboratorio da cellule in vitro è oggetto di forti investimenti". 

"Dietro il business della carne in provetta -conclude Coldiretti Padova- si nascondono rilevanti interessi economici e speculazioni internazionali dirette a sconvolgere il sistema agroalimentare mondiale e a minare le basi della dieta mediterranea e di una sana alimentazione che l’Unione Europea a parole difende”.

Tanta preoccupazione è dovuta al fatto che l'avanzata della carne in provetta mette a rischio la zootecnia locale, soprattutto in Veneto: nella sola provincia di Padova, secondo le statistiche, il comparto vale quasi 260 milioni di Euro tra bovini da carne, suini, carne avicola e conigli, con circa 4.000 allevamenti attivi. I capi bovini nelle stalle padovane sono quasi 100 mila, distribuiti in oltre 2.200 allevamenti, in maggioranza di medie dimensioni: i suini, invece, sono circa 105 mila e gli allevamenti 1.820. 

Sempre nella provincia padovana, Il settore lattiero caseario conta circa 500 aziende con un fatturato di poco meno di 90 milioni di Euro: conta circa 40 mila vacche da latte e una produzione di 2.140.000 quintali di latte l’anno, un quinto del totale della produzione veneta, destinato perlopiù alla produzione di formaggi Dop e di latticini. Sul fronte della carne suina Padova è la terza provincia, dopo Verona e Treviso, per produzione con 23 mila tonnellate e un fatturato di oltre 33 milioni di Euro. 

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EFA News - European Food Agency
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