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CLARA MOSCHINI

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UK allenta i controlli alla frontiera per la verdura dall'Ue

Prorogato al 31 gennaio 2027 l'alleggerimento della burocrazia alle frontiere per l'import di frutta e verdura

Il governo britannico ha dichiarato che intende eliminare i controlli alle frontiere per le importazioni di frutta e verdura dall'UE. Secondo quanto dichiarato dall'esecutivo, non saranno applicati com'era previsto, a partire dal 1° luglio 2025 i controlli alle frontiere post-Brexit su frutta e verdura "a medio rischio", tra cui pomodori, uva, prugne e peperoni, importati dall'Ue: l'alleggerimento dei controlli, infatti è stato prorogato al 31 gennaio 2027, consentendo un più ampio margine temporale prima dell'entrata in vigore della stretta doganale. 

A breve termine, spiega il comunicato ufficiale, le aziende potranno continuare a importare frutta e verdura a medio rischio dall'UE senza che i prodotti siano sottoposti a controlli all'importazione o che vengano addebitati i relativi costi. La decisione fa parte degli sforzi di Londra per "tagliare l'eccessiva burocrazia" e ridurre le tasse per i commercianti impegnati nell'esportazione e nell'importazione dal blocco: secondo il governo, i cambiamenti sono destinati a "rafforzare" le catene di approvvigionamento e a ridurre i costi sia per le imprese che per i consumatori.

La decisione arriva in vista di un nuovo accordo sanitario e fitosanitario (SPS) tra i due mercati: ad aprile scorso, infatti, il Regno Unito e l'UE hanno segnalato i piani per un nuovo accordo SPS come parte di un nuovo e più ampi rapporto commerciale (leggi notizia EFA News). Secondo il governo, gli operatori commerciali dovranno continuare a seguire il Border Target Operating Model (BTOM) del Regno Unito fino all'entrata in vigore dell'accordo SPS: la "sorveglianza basata sul rischio" continuerà a gestire i rischi di biosicurezza.

Il Regno Unito ha dichiarato che, nell'ambito del futuro accordo SPS con l'UE, l'eliminazione dei controlli di routine sulle importazioni ed esportazioni di prodotti alimentari dovrebbe ridurre i costi e allentare la pressione sui prezzi degli alimenti. La Fpc, l'associazione di categoria britannica Fresh Produce Consortium ha accolto con favore la mossa, affermando che essa risparmia all'industria "700.000 spedizioni all'anno soggette ai controlli di frontiera SPS del Regno Unito ed evita un costo aggiuntivo di 200 milioni di sterline (270,2 milioni di dollari)". 

"Si tratta -sottolinea il direttore generale della FPC, Nigel Jenney- di un'esenzione unica e specifica per il settore, per la quale abbiamo lottato a lungo e duramente. Siamo orgogliosi di aver ottenuto una soluzione di buon senso che protegge il nostro settore, diversificato e critico, dalle catene di distribuzione dei supermercati alle migliaia di PMI del commercio all'ingrosso e del foodservice".

"L'accordo con l'UE di questo governo renderà gli alimenti più economici, ridurrà la burocrazia ed eliminerà gli ingombranti controlli alle frontiere per le imprese", ha dichhiarato Il ministro della Biosicurezza britannico, la Baronessa Hayman of Ullock-. La protezione della biosicurezza del Regno Unito rimane una priorità del governo e la sorveglianza basata sul rischio continuerà a gestire i rischi di biosicurezza di questi prodotti. Il Defra continuerà a collaborare con l'Agenzia per la salute animale e vegetale e con gli operatori dei posti di controllo di frontiera per mantenere la biosicurezza del Regno Unito riducendo al minimo le interruzioni del flusso di merci".




Gc - 51031

EFA News - European Food Agency
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