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CLARA MOSCHINI

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Agricoltura rigenerativa, come produrre di più con meno risorse

Studio Eara: tra il 2020 e il 2023, i "rigeneratori" hanno ottenuto risultati strepitosi

Gli agricoltori europei possono produrre molto di più con meno cibo passando all'agricoltura rigenerativa, rispetto alle pratiche convenzionali medie. Lo dimostra un nuovo studio lanciato dall'Eara, European alliance for regenerative agriculture, l'Alleanza Europea per l'Agricoltura Rigenerativa e finanziato da EIT Food, l'acceleratore sull'innovazione per costruire un sistema alimentare adatto al futuro che produca cibo sano e sostenibile per tutti, supportato dall'Ue.

Lo studio ha coinvolto 78 aziende agricole rigenerative in 14 Paesi, per una superficie di oltre 7.000 ettari: ha messo a confronto queste aziende con quelle vicine e con la media nazionale degli agricoltori convenzionali, con l'obiettivo di sfatare "il mito che solo lo status quo dell'agricoltura convenzionale, che fa uso di input sintetici, possa nutrire l'Europa e il mondo". Quello che è venuto fuori è qualcosa di rivoluzionario, almeno stando alle dichiarazioni di Simon Kraemer, direttore esecutivo dell'Eara e autore principale dello studio. 

"La Rivoluzione verde -dice Kraemer- può essere messa nella pattumiera della storia. La quarta rivoluzione agricola è qui, guidata dagli agricoltori che uniscono le forze con la natura, riapprendendo l'antica saggezza e la visione olistica del mondo, combinata con la scienza più recente e la tecnologia che migliora l'autonomia".

Ebbene, secondo il report, tra il 2020 e il 2023, gli agricoltori rigeneratori hanno ottenuto in media solo l'1% in meno di resa, in termini di chilocalorie e proteine, utilizzando il 62% in meno di fertilizzanti azotati sintetici e il 76% in meno di pesticidi per ettaro. Dal 2018 al 2024, hanno ottenuto oltre il 15% in più di fotosintesi, copertura del suolo e diversità vegetale rispetto ai campi vicini: negli ultimi sette anni hanno ottenuto un aumento del 17,2% della copertura totale del suolo e del 17,1% della fotosintesi totale rispetto agli agricoltori convenzionali.

"Lo studio Eara dimostra che l'agricoltura rigenerativa, se correttamente attuata, è più di una parola d'ordine e di una moda -aggiunge Theodor Friedrich, ex ambasciatore FAO e revisore indipendente dello studio-. È, invece, un percorso verso un'agricoltura che può nutrire il mondo ed essere allo stesso tempo sostenibile in tutte e tre le dimensioni: sociale, ambientale ed economica. E questo può essere verificato in modo trasparente, come dimostra lo studio".

Il rapporto sottolinea anche che, mentre gli allevatori medi in Europa importano oltre il 30% dei mangimi per il bestiame da paesi terzi, le aziende agricole rigenerative hanno ottenuto i loro rendimenti senza utilizzare mangimi esterni alla loro bioregione. I loro campi hanno anche registrato temperature superficiali medie di oltre 0,3°C più basse durante i mesi estivi rispetto agli agroecosistemi circostanti, evidenziando i vantaggi in termini di mitigazione del clima.

Nello studio è stato introdotto il nuovo Regenerating Full Productivity Index (RFP), l'Indice di produttività completa rigenerativa, sviluppato da agricoltori, ricercatori e agronomi per descrivere tutti i fattori di produttività decisivi delle forme di agricoltura rigenerativa. In totale, dal 2020 al 2023, le aziende agricole rigenerative hanno fornito un RFP superiore di oltre il 27% rispetto all'agricoltore medio europeo, con guadagni che vanno dal 24% al 38% nei 14 Paesi studiati.

Secondo la ricerca con l'agricoltura rigenerativa gli agricoltori europei potrebbero mitigare 141,3 milioni di tonnellate metriche di CO2e all'anno nei primi anni di transizione, circa l'84% delle emissioni nette di gas serra del settore agricolo dell'UE. Il documento afferma che il settore agricolo europeo sarebbe "positivo per la natura e il clima" dopo 3 o 7 anni di transizione, garantendo la sicurezza alimentare e delle fibre, l'adattamento al clima e la rigenerazione della natura per l'Europa. 

"L'approccio di EARA alla rigenerazione della produttività completa -spiega Beate Caldewey-Samaras, agricoltore Eara e fondatore di Pangaio Living Soil- offre una metrica innovativa per la finanza e le assicurazioni, trasformando le prestazioni dell'ecosistema agricolo in tempo reale in un potente indicatore basato sui dati. Si tratta di una svolta per la stima del rischio di investimento/credito in agricoltura, del potenziale di ROI, della gestione dell'esposizione e della modellazione assicurativa. Un'opportunità unica per sbloccare flussi di capitale più intelligenti e sicuri verso l'agricoltura rigenerativa, a beneficio di investitori, assicuratori e agricoltori".


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EFA News - European Food Agency
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