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CLARA MOSCHINI

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Uovo "circolare" debutta nella Gdo

Sperimentato all'Università di Pollenzo, fa ingresso ufficialmente nel mercato questo mese di ottobre

La modalità permette di riciclare circa 60 grammi di scarti vegetali, trasformati così in un alimento utile anziché destinati a rifiuto

Dopo l’anteprima presentata alla fiera Tuttofood Milano, il progetto Uovo Circolare fa ingresso ufficialmente nel mercato: da ottobre, è disponibile in tutti i principali punti vendita Esselunga di Lombardia e Piemonte. Con questa iniziativa, Fantolino diventa la prima azienda in Italia – e tra le prime in Europa – a introdurre sul mercato un uovo proveniente da un modello di produzione ispirato all’economia circolare. Un’iniziativa concreta che genera un prodotto di qualità, che contribuisce alla riduzione dell’impatto ambientale e migliora il microbiota intestinale delle galline, riducendo lo stress comportamentale dell’animale.

“Con l’Uovo Circolare ci assumiamo una responsabilità importante: dimostrare che un modo diverso di produrre è possibile, senza compromessi sulla qualità e sulla trasparenza, in collaborazione con la ricerca.”, afferma Gabriella Fantolino, amministratore delegato di Fantolino.

Il progetto nasce infatti da una ricerca scientifica applicata, portata avanti in collaborazione con Unisg, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN), e finanziato nell’ambito dei Bandi a Cascata del Programma Nodes - Nord Ovest Digitale e Sostenibile, sostenuto dal Mur sui fondi Pnrr.

“Applicare i principi dell’economia circolare al settore agroalimentare significa favorire modelli di produzione e consumo più innovativi e sostenibili, capaci di ridurre gli sprechi e valorizzare ogni risorsa. Con il progetto Uovo Circolare, Fantolino e Unisg rinnovano l’impegno a guidare un cambiamento concreto, promuovendo trasparenza e qualità e consolidando il ruolo della nostra Università come luogo di ricerca e innovazione al servizio delle filiere agroalimentari e della società”, afferma Rinaldo Rava, vicepresidente Unisg.

Alla base del modello produttivo c’è un’idea semplice: integrare nella dieta delle galline piccole larve, componente naturale della loro alimentazione, nutrite a loro volta con sottoprodotti vegetali dell’industria agroalimentare, contribuendo così a recuperare risorse e chiudere il ciclo della filiera. Ogni uovo prodotto permette di riciclare circa 60 grammi di scarti vegetali, trasformati così in un alimento utile anziché destinati a rifiuto. Il risultato è un uovo apprezzato per le sue qualità sensoriali, come confermano i test condotti da Unisg, e parte di un ciclo virtuoso che riduce gli sprechi.

Il primo allevamento dedicato, già attivo in Piemonte, ospita galline ovaiole allevate a terra, le cui uova saranno inizialmente disponibili solo nei migliori punti vendita di Esselunga, partner scelto per la sua attenzione alla qualità e alla capacità di valorizzare l’innovazione.

L’obiettivo di Fantolino è però chiaro: estendere gradualmente la distribuzione e contribuire a trasformare il modello avicolo italiano. Il lancio commerciale sarà accompagnato da un’attività di informazione e sensibilizzazione rivolta ai consumatori, per raccontare la filiera, il metodo produttivo e i valori alla base di questa scelta.

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EFA News - European Food Agency
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