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CLARA MOSCHINI

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Pagamenti digitali: uno su due è nella ristorazione

SumUp: in caffè, bar, ristoranti, food truck, fast food e delivery si concentra il 47% delle transazioni cashless registrate in Italia

Nel 2025 quasi un pagamento digitale su due in Italia avviene nel mondo della ristorazione. In caffè, bar, ristoranti, food truck, fast food e delivery si concentra, infatti, il 47% delle transazioni cashless registrate. Le abitudini, tuttavia, cambiano di capoluogo in capoluogo: se ad Aosta si predilige il cashless soprattutto al bar, Ancona guida la classifica dei caffè e ristoranti e Venezia svetta per i pagamenti senza contanti nei fast food. A Trento si acquistano più spesso con carta i biglietti per cinema e concerti; a Trieste sono i taxi a trainare la spesa digitale. A Potenza, infine, ben un pagamento su dieci va ai parrucchieri.

Nel complesso, nei primi nove mesi del 2025, i pagamenti digitali in Italia crescono del +27,5%, mentre lo scontrino medio cashless si riduce a 31,8 euro, segnando un calo del -6,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. È il quadro che emerge dall’Osservatorio Consumi Cashless di SumUp,  fintech attiva nel settore dei pagamenti digitali con soluzioni innovative per business di ogni dimensione, che ha analizzato i dati di spesa senza contanti nei principali settori merceologici in tutti i capoluoghi di regione, rivelando dove e per cosa gli italiani preferiscono pagare con la carta. 

“Bar, caffè e ristoranti si confermano i settori in cui si concentra la maggior parte delle transazioni senza contanti, sia a livello nazionale, sia nei venti capoluoghi italiani -commenta Umberto Zola, Responsabile Online Sales per l’Europa di SumUp-. Tuttavia, dall’analisi del comportamento dei consumatori nelle singole città, emergono differenze significative nell’incidenza dei diversi comparti sulla crescita del cashless: a Trento, ad esempio, prevalgono i pagamenti legati a cinema e concerti; ad Ancona quelli nei caffè e nei ristoranti; Potenza spicca per quasi un 10% di transazioni senza contanti nei saloni di parrucchieri. È un segnale chiaro di come l’abitudine a pagare con carta sia ormai trasversale a tutti i settori e sempre più radicata, indipendentemente dall’importo, dalla distribuzione geografica o dal tipo di prodotto e servizio acquistato”.

Bar, ristoranti e alimentari i settori con più transazioni 

A livello nazionale i settori in cui nel 2025 si è registrato il maggiore aumento di pagamenti senza contanti sono le gioiellerie con +73,4%, seguite dai bar (+37%) e dall’intrattenimento (+35,8%). Al quarto e quinto posto i ristoranti (+35,1%) e gli alimentari (+33,2%), mentre hanno visto un aumento significativo anche i food truck (+23,9%) e i fast food (+20,2%). 

Ristoranti, bar e alimentari sono anche le categorie merceologiche con più transazioni cashless: rispettivamente il 21,3%, il 15,6% e il 12,3% del totale, seguite dai fast food con il 7%.

Dove si concentra la spesa cashless nei capoluoghi di regione 

La percentuale di pagamenti senza contanti varia di settore in settore a seconda del capoluogo di regione analizzato. Le abitudini, tuttavia, cambiano di città in città. Ad Aosta, L’Aquila e Perugia si paga cashless soprattutto nei bar: qui, rispettivamente, le transazioni senza contatti sono il 34,2%, il 21,4% e il 19,5% del totale. Sempre nei bar si registrano quasi due pagamenti su dieci anche a Bari, Cagliari, Genova. 

Ancona guida la classifica dei capoluoghi italiani in cui si paga cashless soprattutto in caffè e ristoranti (31,8%), seguita da Roma (29,4%), Catanzaro (28,6%), Torino (28,4%), Palermo (28,3%) e Milano (27,9%). In questo settore le percentuali di transazioni senza contanti sono alte anche a Campobasso (25,1%), Bologna (22,4%), Firenze (19,9%). A Venezia la maggior parte dei pagamenti senza contanti avviene nei fast food (14,9%), mentre Napoli è prima per la spesa cashless nei negozi di alimentari (19,7%). 

Guardando al settore dei taxi, invece, in testa c’è Trieste (13%), mentre Trento è il capoluogo in cui si acquistano di più con carta  di biglietti per cinema e concerti: la spesa in questo settore, infatti, rappresenta il 10% del totale dei pagamenti cashless in città. Infine, a Potenza, le transazioni digitali si concentrano fra i parrucchieri, settore in cui avviene il 9,9% dei pagamenti senza contanti. 

Le città dove crescono di più i pagamenti con carta 

Rispetto al 2024, il maggiore aumento di transazioni cashless si è registrato a Campobasso: +157,3%. Seguono Ancona, con una crescita del +105%, e Catanzaro (+70,7%). La classifica prosegue con Palermo (+69,3%), L’Aquila (+51,9%), Torino (+50,6%) e Cagliari (+46,1%). A chiusura della Top 10 ci sono Genova (+39,1%), Potenza (+37,7%) e Bari (+34,9%). Guardando allo scontrino medio 2025,  i valori più bassi -che indicano una maggiore propensione a pagare cashless anche le piccole spese- si registrano a Genova, Bologna e Cagliari: rispettivamente 23,3 euro, 24,4 euro e 27,5 euro. In tutti e tre i casi si tratta di cifre ben al di sotto della media nazionale: 31,8 euro, già in calo del 6,8% rispetto all’anno precedente. 

Per accompagnare i merchant della ristorazione nella crescita, SumUp ha lanciato SumUp Terminal, dispositivo “all-in-one” che integra POS, punto cassa e gestione ordini. Pensato per bar, ristoranti e attività in espansione, consente di accettare pagamenti, gestire comande e stampare scontrini da un unico strumento portatile, semplificando l’operatività del personale direttamente al tavolo o al bancone. Grazie alla fotocamera e alla tecnologia AI integrate, permette inoltre di digitalizzare istantaneamente menù e listini, ottimizzando tempi e processi senza rinunciare alla semplicità d’uso.

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