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CLARA MOSCHINI

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Assolatte/3. "Serve mobilitazione globale per fermare la produzione di alimenti artificiali"

L'intervento del presidente Paolo Zanetti alla 77ma assemblea dell'associazione

Gli ultimi due anni hanno messo a dura prova gli imprenditori, che ora si trovano a fronteggiare in rapida successione l’allarme rosso dei costi di produzione e la carenza di molte materie prime. Sono stati questi i temi portanti dell’intervento di Paolo Zanetti, presidente di Assolatte, alla 77a assemblea dell'associazione che si è tenuta oggi a Milano.

Le imprese hanno dimostrato un’eccezionale capacità di reazione ed un altrettanto eccezionale senso di responsabilità, accollandosi enormi costi aggiuntivi per mesi e trasferendo a valle solo quanto strettamente necessario. “Lo abbiamo fatto da soli, senza alcun aiuto, senza ricorrere a finanziamenti pubblici, sopportando i costi della riorganizzazione aziendale, premiando lavoratori e collaboratori – ha sottolineato con orgoglio Zanetti”

Di fronte allo shock dell’aumento dei costi di produzione le aziende non si sono tirate indietro, assecondando le richieste dei fornitori e facendosi carico per un lungo periodo di tutti gli aumenti, garantendo raccolta e forniture. “Siamo fieri dei risultati raggiunti, perché nonostante l’ondata negativa che ci ha travolto lo scorso anno la nostra produzione è cresciuta dell’1,3% - ha precisato Zanetti”.

E con una crescita media annua del 2,3% nell’ultimo quinquennio, il lattiero caseario surclassa quella ottenuta dell’industria alimentare nel suo insieme (+1,9%). Soddisfazioni anche dal fronte dell’export: lo scorso anno è stato superato il plafond delle 520 mila tonnellate di formaggi (+11%) e dei 4 miliardi di valore complessivo. Risultati ancor più eccezionali perché raggiunti in un paese che conferma le proprie storiche debolezze, debolezze che, secondo Zanetti, disegnano l’Italia come un Giano bifronte: “Da un lato ci sono le nostre imprese, che mordono il freno, investono, macinano risultati positivi sul mercato interno e nell’export. Dall’altro chi non sa o non intende raccogliere le sfide, frena chi vuole correre, è lento nelle scelte e, soprattutto, decide per convenienza politica, per demagogia”.

Zanetti ha poi sottolineato l'impegno nella sostenibilità. “È un impegno che ci vede protagonisti già da alcuni anni perché crediamo fermamente nella nostra capacità di creare processi e prodotti sempre più sostenibili e, oltre al miglioramento del benessere degli animali, l’industria è impegnata nel delicato capitolo del packaging, che per i prodotti lattiero caseari non è solo un biglietto da visita, ma strumento prezioso che garantisce la sicurezza alimentare".

E a fronte dell’impegno dell’intero settore per un sistema lattiero caseario sempre più sostenibile, con prodotti già pienamente compatibili con una alimentazione amica dell’ambiente, il settore che Assolatte rappresenta dice “NO” alla follia ideologia dell’One diet. “NO” anche ai progetti dei colossi della finanza mondiale che vogliono fabbricare in laboratorio ciò che la natura produce da sempre e che le nostre imprese sanno trasformare tutelandone la genuinità. 

Gli interessi in gioco sono enormi, caseina e proteine prodotte da batteri mettono a rischio il sistema latte mondiale che dà lavoro e sostentamento a un miliardo di persone. Senza scrupoli per la salute di chi li consuma, senza scrupoli per i risvolti etici che accompagnano queste pratiche da laboratorio.

“Per questo lanciamo l’allarme per una mobilitazione globale: agricoltura, industria, politica e istituzioni, dobbiamo essere tutti uniti per dire un no secco e definitivo a queste produzioni artificiali – ha così concluso Zanetti”.

agu - 25313

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