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CLARA MOSCHINI

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Biogas Italy: la transizione ecologica "ragionevole"

Politici, dirigenti e imprenditori a confronto a Roma. Tutti concordi: le bioenergie sono il futuro

Politica, scienza, tecnologia e ambiente. Tanti ambiti della società uniti in un confronto tutt'altro che facile, nella temperie di cambiamenti epocali, sempre più vorticosi. Questo e molto altro è Biogas Italy (Roma, 13 marzo 2024), l'evento in corso fino a domani al Salone delle Fontane, promosso dal Consorzio Biogas Italiano, con il patrocinio dei ministeri delle Imprese e dell'Agricoltura.

E' stato proprio il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso a definire il biometano una "una risorsa preziosa" per il contesto attuale, in quanto "rinnovabile, in grado di sostituire i consumi di gas in processi industriali non facilmente elettrificabili e si ottiene dal recupero di materie di scarto e da rifiuti reflui, con vantaggi di natura ambientale ed economica".

A riguardo il ministro ha ricordato come il governo, attraverso il Pniec, stia puntando molto sulla produzione di biometano, "anche ricorrendo all'impiego dei fondi del Pnrr con i quali sarà possibile la realizzazione di nuovi impianti e la riconversione degli impianti biogas agricoli. Consapevoli che la competitività del tessuto industriale del Paese", ha concluso Urso, "si giocherà sulla sostenibilità dei costi di materie prime ed energia nonché sulla capacità di innovare e investire nelle nuove tecnologie funzionali alla doppia transizione, continueremo convintamente a sostenere gli investimenti per lo sviluppo delle filiere per le tecnologie clean, sicuri di accrescere la nostra leadership e la nostra specializzazione sul settore”.

Secondo il ministro dell'Ambiente e della Transizione Ecologica Gilberto Pichetto Fratin, l'agricoltura passa per il percorso obbligato della modernizzazione e dell'esigenza di una "maggiore produttività. Il biogas e il biometano, quindi, danno una soluzione agli "scarti aziendali", ha osservato il ministro. Lo sviluppo agricolo e alimentare degli ultimi dieci anni ha "stimolato il cambiamento" e ora ciò che abbiamo di fronte un inevitabile percorso della "decarbonizzazione". Da qui le difficoltà di "contrattazione" all'interno del Consiglio Europeo: "diventa anche difficile porre questioni" come quella delle emissioni degli allevamenti bovini, che colpisce in modo particolare un Paese come l'Italia che, per le caratteristiche del suo territorio è obbligato a una zootecnia intensiva, ha sottolineato Pichetto Fratin

Da parte sua, il presidente del Consorzio Italiano Biogas Piero Gattoni ha riscontrato la necessità di tempi lunghi, "5-6 anni", per le industrie in fatto di transizione ecologia (5-6 anni). In campo agricolo, poi, c'è l'ostacolo di una Commissione Europea che "mette i bastoni tra le ruote" e, di fatto, impedisce alle aziende di avanzare agevolmente nella transizione. "Oggi abbiamo una visione chiara e un sistema chiaro di incentivo come l'elettrico dà la dimostrazione di come un'azienda agricola può fare transizione ecologica senza troppi obblighi. Non c'è bisogno un commissario che ci dice come fare, lo sappiamo già fare bene", ha chiosato Gattoni

Il punto di vista degli operatori del comparto energetico è stato offerto, tra gli altri, anche da Lorenzo Romeo, Chief Strategy Officer di Italgas, secondo il quale il biometano rappresenta "quella risorsa che consente, per l'appunto in modo rinnovabile, di convertire l'energia di origine biogenica in energia come il gas, che diventa utilizzabile per gli usi finali".

"Quello che noi stiamo facendo, come Italgas", ha proseguito Romeo, "è agire su diversi fronti. Il primo è quello dei costi. Stiamo rivedendo i disegni, le specifiche tecniche, in modo da ottimizzarle e rendere quindi i costi di connessione, di allaccio più bassi, più economici verso i produttori. Un secondo fronte su cui stiamo lavorando è quello dei volumi". Obiettivo di Italgas è quello di rendere la "rete più capiente, più disponibile ad accogliere i volumi di biometano che vengono prodotti, ad esempio attraverso interconnessioni o attraverso l'introduzione di sistemi cosiddetti di reverse flow, per cui il flusso del biometano viene invertito dalla rete di distribuzione verso la rete di trasporto".

Ulteriore traguardo da raggiungere, ha concluso il dirigente di Italgas, è quello di farsi "promotori di una sensibilizzazione nei confronti delle autorità competenti per quello che riguarda i meccanismi di allocazione dei costi, in particolare cercando di aumentare la quota che oggi viene sostenuta dal sistema invece che a carico del produttore".

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