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CLARA MOSCHINI

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Psa. "Virus sconfitto in Sardegna grazie a gioco di squadra"

Sandro Rolesu, direttore dell'Izs isolano, sarà tra i relatori della Giornata della Suinicoltura (Modena, 16-10-2024)

Coordinamento, metodo, monitoraggio, controlli, coinvolgimento del Corpo forrestale e del mondo venatorio, sensibilizzazione della cittadinanza, trasparenza. Così la Sardegna è riuscita a eradicare la Peste Suina Africana contro cui ha combattuto per oltre quarant'anni: il 23 settembre scorso, infatti, la Commissione europea ha riconosciuto ufficialmente l'isola indenne dalla Psa (leggi notizia EFA News).

Tra i protagonisti di questa battaglia che ha sconfitto un virus contro il quale si trovano a combattere le regioni del nord maggiormente vocate alla produzione suinicola, c'è Sandro Rolesu, direttore sanitario dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna e Responsabile scientifico dell'Unità di progetto per la eradicazione della Psa in Sardegna.
Rolesu sarà uno dei relatori che animeranno la Giornata della Suinicoltura, evento organizzato da Expo Consulting srl, in programma a Modena presso l'Rmh Raffaello Hotel il 16 ottobre prossimo.

Dottor Rolesu, può dirci sinteticamente come siete riusciti a eradicare la Psa dalla Sardegna nonostante una guerra durata alcuni decenni?
"È molto difficile sintetizzare una ricostruzione tecnico-scientifica, anche perchè negli anni le strategie contro la Psa, in Sardegna, sono cambiate e si sono necessariamente evolute pur in un contesto territoriale che da sempre privilegia gli allevamenti famigliari. Il filo rosso che però ha sempre contraddistinto le nostre azioni è stato quello di agire dopo aver sempre analizzato tutti gli aspetti. Questo ci ha permesso di ottenere ricadute positive, soprattutto perchè con un unico coordinamento a livello centrale è stato possibile mettere in campo azioni mirate e ben organizzate che hanno riguardato le restrizioni da effettuare, la corretta applicazione delle misure di biosicurezza, il monitoraggio costante, la formazione degli allevatori, la sorveglianza attiva e passiva con il coinvolgimento del Corpo forestale e del mondo venatorio grazie ai quali è stata garantita un'importante forma di controllo; e poi i veterinari costantemente aggiornati, il mondo della macellazione e la popolazione, sensibilizzata con cartellonistica, comunicati stampa e altre importanti azioni coordinate dall'Unità di progetto".

Per un'isola come la Sardegna il rischio legato alla diffusione della Psa non è stato e non è legato solamente ai cinghiali ma anche agli arrivi nei porti e negli aeroporti delle persone provenienti dal continente...

"Certo. Le centinaia di migliaia di persone che soprattutto in estate arrivano sull'isola rappresentano un potenziale vettore di trasmissione del virus. Anche per questo, nonostante il riconoscimento ottenuto dalla Commissione, non abbassiamo e non abbasseremo la guardia mantenendo in essere tutte le misure fin qui applicate, non ultimo l'impiego dei cani molecolari, nei porti e negli aeroporti, che grazie al loro fiuto eccezionale possono individuare lotti di carne sospetti, animali oltretutto che si sono dimostrati particolarmente importanti anche nella sorveglianza passiva messa in atto nella lotta alla Psa. Solo nella passata estate, grazie a questi cani straordinari, sono stati effettuati un centinaio di sequestri di carne che fortunatamente, al termine degli accertamenti diagnostici, sono risultati negativi alla Psa".

Qual è oggi il livello di attenzione degli allevatori sardi nella difesa dei loro allevamenti dalla Psa?

"Elevato, tanto è vero che gli allevamenti certificati sono in aumento rispetto a quelli controllati per l'adozione delle corrette pratiche di biosicurezza. Questa battaglia, e ci tengo a sottolinearlo, è stata vinta perchè tutti abbiamo remato nella stessa direzione riuscendo a interessare, come ho ricordato, non solo gli operatori del settore suinicolo sardo, ma tutti coloro che a vario titolo potevano e possono essere coinvolti. Un efficace coordinamento e una totale trasparenza hanno saputo tenere ben salda la linea di comando favorendo la costruttiva partecipazione di tutti".

A due settimane esatte dalla settima edizione della Giornata della Suinicoltura, le persone preregistrate superano le 260 unità. Una grande partecipazione rispetto alla quale Expo Consulting srl vuole garantire le più elevate misure igienico-sanitarie. Pertanto, l'accesso alla Sala Plenaria dell'Rmh Raffaello Hotel dove si svolgerà l'evento, sarà regolato dalla disinfezione delle suole delle scarpe e delle mani attraverso appositi dispositivi lungo un percorso dedicato. I lavori inizieranno alle ore 9 puntuali.

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EFA News - European Food Agency
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