Intesa Sanpaolo /2. Economie emergenti trainano distretti agroalimentari italiani
Nuovi mercati rappresentano il 20% del totale e crescono del 7,7% contro il +6,9% dei partner avanzati

Nel recente monitor sui distretti agroalimentari a cura di Intesa Sanpaolo (leggi notizia EFA News), la filiera del riso è l’unica che chiude in terreno leggermente negativo il 2024 (-1,7%). In calo dell’1,6% per il distretto del Riso di Pavia e dell’1,7% per quello del Riso di Vercelli. Molto positiva, infine, la dinamica del distretto dell’Ittico del Polesine e del Veneziano (+10,8%). La Germania si conferma il primo partner commerciale nel 2024 (+6,9%); bene anche i flussi destinati alla Francia (+4,8%), stabile il contributo del Regno Unito (+0,4%). Ma la destinazione verso la quale si è registrata la maggior crescita sono gli Stati Uniti (+14,9%), e questo aumento non sembra legato ad eventuali politiche di approvvigionamento anticipato post-elezione di Trump, avvenuta a novembre: tassi di crescita sostenuti si sono registrati in tutti i trimestri dell’anno.
I dazi introdotti e parzialmente sospesi dall’amministrazione Trump ai primi di aprile del 2025 vanno a colpire ad ampio raggio molta parte della nostra produzione; tra i comparti distrettuali più esposti l’olio, il vino e i latticini. I nostri prodotti venduti negli Usa, tuttavia, potrebbero essere potenzialmente meno sensibili alle variazioni di prezzo rispetto a quelli dei nostri competitors: si tratta, infatti, di produzioni di nicchia, spesso legate al territorio e certificate Dop/Igp, molto apprezzate da una clientela ad alto reddito, che potrebbe beneficiare dei tagli fiscali promessi da Trump.
La ricerca di nuovi partner commerciali resta una strategia molto valida di diversificazione del rischio derivante dall’entrata in vigore di dazi più pesanti. Buon contributo alla crescita dell’export dei distretti agroalimentari è venuto infatti anche dalle economie emergenti, che rappresentano il 20% del totale: crescono del 7,7% nel 2024 contro un+6,9% delle economie avanzate. Tra queste vanno segnalate Polonia (+15,3%) e Romania (+15,2%); bene anche la Cina (+9,7%) grazie allo sprint del quarto trimestre (+16,9%).
“Il nuovo record dell’export dei distretti agroalimentari italiani conferma la forza competitiva delle nostre filiere e la crescente domanda internazionale di prodotti di qualità, identitari e sostenibili", ha dichiarato Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo. "La Banca dei Territori, attraverso la Direzione Agribusiness, è al fianco delle imprese in questo percorso di crescita, accompagnandole con soluzioni concrete per affrontare le sfide di un contesto globale in rapida evoluzione: nuovi mercati, transizione green, digitalizzazione e ricambio generazionale. Grazie alla sinergia con partner e istituzioni, alla nostra rete capillare e a un programma dedicato allo sviluppo delle filiere, accompagniamo ogni giorno oltre 80.000 clienti nella valorizzazione del Made in Italy nel mondo, trasformando la presenza internazionale del Gruppo in una leva strategica per la competitività del Paese”.
Intesa Sanpaolo è fortemente focalizzata nel settore Agribusiness credendo fermamente nell’importanza strategica che esso rappresenta per l’economia del Paese. A supporto dei propri clienti la Direzione Agribusiness mette a disposizione 250 punti operativi di cui 95 filiali in tutto il territorio grazie a circa 1.100 specialisti che offrono, ad oltre 80 mila clienti, consulenza e supporto su temi cruciali legati all’accesso a nuovi mercati, alla sostenibilità, alla digitalizzazione e al passaggio generazionale per le imprese agroalimentari come testimoniano i 2 miliardi di euro di erogazioni a medio e lungo termine concessi nel 2024.
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EFA News - European Food Agency