Filiera bovina da carne: tavolo Masaf convocato dopo 16 anni
Soddisfazione delle organizzazioni produttive che premono su valorizzazione allevamenti autoctoni

La convocazione del Tavolo di Filiera della Zootecnia Bovina da Carne da parte del ministero dell'Agricoltura ha ricevuto il plauso degli addetti ai lavori. L'organo non si riuniva dal 2009, cosicché, dopo 16 anni, come spiegato dal sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra, il Masaf ha organizzato questo primo incontro politico per gettare le basi per un Piano di Settore strategico per la zootecnia bovina da carne, che vada oltre questa legislatura.
Numerosi gli interventi dei rappresentanti delle organizzazioni presenti, tutti orientati a ribadire la necessità di organizzare un Piano con al centro l’allevamento e l’allevatore di bovini da carne (carne rossa e vitelli a carne bianca), per proteggere ed aumentare il patrimonio zootecnico nazionale, poiché mancano i ristalli e il settore dipende troppo dall’estero.
"Finalmente un Governo disponibile ad entrare nel merito dei problemi del settore coinvolgendo gli allevatori e tutte le componenti della filiera", ha detto al termine dell’incontro Alessandro De Rocco, presidente dell’Oi Intercarneitalia. "Il ministro Lollobrigida e il sottosegretario La Pietra potranno essere decisivi per dare una svolta alla nostra zootecnia e noi, con l’Interprofessione, l’Aop e il Consorzio Sigillo Italiano, siamo pronti a collaborare, con proposte operative concrete che rientrano nella nostra progettazione, cha da tempo stiamo portando avanti e che faremo avere al sottosegretario, entro la scadenza fissata (30 maggio prossimo, ndr)".
"Il comparto bovino da carne è in sofferenza e occorre un piano strategico che punti sempre più sulla valorizzazione dell'origine in etichetta e della carne italiana, sull’autosufficienza, sull’innovazione e sui contratti di filiera, nell’interesse di imprese, ambiente e consumatori, investendo nella linea vacca vitello per carne 100% tricolore", ha sottolineato da parte sua Coldiretti durante l’incontro.
"Il settore oggi si trova di fronte a sfide strutturali", prosegue Coldiretti, "a partire dall'aumentare il numero di allevamenti di vacche nutrici e la disponibilità di ristalli, anche utilizzando le vacche da latte e riducendo la dipendenza dalle importazioni. Coldiretti ha sostenuto la necessità di misure destinate soprattutto ai giovani allevatori delle aree interne e montane, con lo scopo di incrementare le vacche nutrici, valorizzando le razze italiane da carne e promuovendo opportuni accordi di filiera che garantiscano produttività, trasparenza ed una distribuzione del valore lungo tutta la catena".
Coldiretti mette in evidenza anche la necessità di campagne informative finalizzate alla "scelta consapevole della carne italiana di qualità", al fine di contrastare le "fake news diffamatorie". Tra le proposte avanzate da Coldiretti anche "la garanzia della reciprocità negli accordi commerciali con i paesi extra-Ue, l’attivazione di fondi per la gestione delle epizoozie per garantire tempestività ed efficacia nelle emergenze sanitarie e la tutela delle imprese da una burocrazia che penalizza gli allevatori".
EFA News - European Food Agency