Enea partecipa a Fishimpact per un settore ittico sostenibile
Progetto europeo da 1,7 miloni di Euro per sostenere le imprese dell'area adriatco-ionica

Un settore ittico più competitivo e sostenibile. È questo l’obiettivo del progetto europeo FISHIMPACT del valore di 1,7 milioni di Euro che vede la partecipazione di dieci istituzioni di 6 paesi dell’area adriatico-ionica, tra cui in Italia, Enea e lo spin-off CibuSalus supportati da Assoittica e Gruppo Europeo di Interesse Economico SPES. “Con FISHIMPACT vogliamo sostenere le imprese del settore nell’adottare nuovi standard di sostenibilità ambientale e sociale sia a livello organizzativo sia per i prodotti ittici. In questo contesto la cooperazione tra gli Stati sarà fondamentale per sviluppare strategie comuni di gestione sostenibile, tenendo conto delle specificità geopolitiche e dei diversi contesti giuridici e amministrativi dei paesi coinvolti”, spiega la referente Enea del progetto, Sara Cortesi, ricercatrice del Laboratorio Strumenti per la sostenibilità e circolarità di sistemi produttivi e territoriali.
In particolare, Enea coordinerà le attività volte ad analizzare lo ‘stato dell’arte’ delle etichette e delle certificazioni nutrizionali e di sostenibilità utilizzate per i prodotti ittici in Europa e nei paesi IPA, ossia quelli che beneficiano di assistenza preadesione da parte della Ue, come Albania, Montenegro e Bosnia-Erzegovina. Inoltre, a supporto delle pmi della pesca e dell’acquacoltura, Enea svilupperà uno strumento di autovalutazione multilingue, integrato con una banca dati di buone pratiche che offrirà alle aziende spunti concreti di miglioramento.
“Metteremo a punto anche un nuovo modello di comunicazione chiara e trasparente per i consumatori -continua Cortesi- per evidenziare le caratteristiche ambientali, sociali e nutrizionali dei prodotti ittici venduti. Questo approccio non solo migliorerà la competitività delle imprese, ma potrà anche incentivare abitudini alimentari più salutari e acquisti più responsabili da parte dei consumatori”.
In generale, il progetto FISHIMPACT mira a sviluppare: un’azione pilota transnazionale per testare lo strumento di autovalutazione con circa 100 aziende ittiche; linee guida per facilitare l’introduzione dei nuovi requisiti di qualità e ambientali; un memorandum d’intesa per la cooperazione internazionale tra i paesi della regione adriatico-ionica coinvolti nel progetto per garantire continuità dei risultati anche nel lungo termine.
“Organizzeremo inoltre -prosegue Cortesi- programmi di formazione specifici su temi chiave come Impronta Ambientale di Prodotto, Analisi del Ciclo di Vita, economia circolare e etichettatura, per trasferire i risultati ottenuti a tutti gli attori della filiera, dalle PMI alle organizzazioni di settore fino ai consumatori e alle amministrazioni”.
Con quasi 300 mila tonnellate di pesce l’anno, Italia, Grecia e Croazia detengono quasi il 30% dell'acquacoltura europea. Nello specifico, nell’area adriatico-ionica più della metà della produzione ittica totale proviene dall’acquacoltura, ovvero dall’allevamento controllato di pesci, molluschi e crostacei, piuttosto che dalla pesca tradizionale in mare. E, tra le varie forme di acquacoltura, la maricoltura è di gran lunga la più rilevante.
“Pesca e acquacoltura possono offrire grandi opportunità per lo sviluppo dell’economia blu nell’area adriatico-ionica. Ma serve una gestione coordinata e sostenibile per non entrare in competizione con altri settori della blue economy, come turismo e trasporto marittimo che solo nel 2021 hanno generato in Europa oltre 1,3 milioni di posti di lavoro e quasi 95 miliardi di euro di valore aggiunto lordo", conclude la ricercatrice Enea.
EFA News - European Food Agency