It does not receive public funding
Editor in chief:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Intesa Sanpaolo/3. Export agroalimentare su dell'8,3%

Vendite all'estero 2024 si attestano a 67,5 mld.

E meno male che i dazi avrebbero dovuto azzoppare l'export dell'agroalimentare Made in Italy: nel primo trimestre del 2025, l’Italia segna un +10,9% sulle vendite di prodotti Food & Beverage negli USA, superando Francia (+8%) e Spagna (+4%). E' quanto emerso dall’undicesima edizione del Food Summit 2025 dal titolo “Incertezza globale, certezza italiana: la risposta dell’Italian food”. 

È stato Gregorio De Felice, Chief Economist Intesa Sanpaolo, ad aprire i lavori, sottolineando le buone performance, nelle esportazioni F&B, per la Penisola. Infatti, volgendo lo sguardo al 2024, le esportazioni del settore agro-alimentare hanno maturato 67,5 miliardi di euro segnando una variazione del +8,3% rispetto all’anno precedente. Di questi, 7,8 miliardi di euro – così distribuiti: 4,9 industria alimentare, 2,8 bevande e 114 milioni agricoltura – è il valore dell’export destinato al mercato Usa, pesando sul totale export agro-alimentare italiano per l’11,6%. 

De Felice ha così commentato: “Il posizionamento qualitativo dei nostri prodotti alimentari ci proteggerà, almeno in parte, dai dazi americani. La quota di mercato italiana sulle importazioni Usa è maggiore nella fascia alta di qualità rispetto al dato totale; per molte filiere il peso dell’alta gamma sull’export alimentare verso gli Usa supera l’80%. Secondo una survey interna di Intesa Sanpaolo, tra le reazioni che le imprese stanno valutando, circa la metà dei rispondenti indica la ricerca di nuovi clienti in nuovi mercati, ma anche un’accelerazione delle vendite negli Usa, cresciute nel primo trimestre del 2025 del 10,9%, meglio di Francia (+8%) e Spagna (+4%). I costi di materie prime/energia e cambiamenti climatici restano in cima alle preoccupazioni delle aziende. Gli investimenti in sostenibilità sono sempre più una leva strategica: le imprese agro-alimentari con certificazioni biologiche mostrano risultati migliori in termini di redditività e crescita di fatturato”.

A seguire Laura Asperti, Global Head of Food & Beverage and Distribution, Divisione Imi Cib di Intesa Sanpaolo, ha posto l’accento sul valore dell’industria agroalimentare italiana nel complesso panorama globale: “Il settore del Food & Beverage italiano continua a distinguersi per la sua forte attrattività e resilienza oltre che per il potenziale di crescita internazionale. Nonostante le difficoltà congiunturali, percepiamo con fiducia le potenzialità ed il dinamismo che questo settore potrà esprimere nel medio termine e ci aspettiamo attività di concentrazione, anche a livello europeo. Nel 2024, in generale l’attività di M&A ha registrato un incremento del valore complessivo delle transazioni del 5% a livello globale e del 20% in Italia, nonostante una flessione del 18% nel numero di operazioni sia su scala globale che nazionale. Anche in questo scenario, il settore agroalimentare si è distinto per la sua vivacità: a livello globale ha mantenuto stabile il numero di operazioni, ma ha registrato un incremento in termini di valore superiore al 50%, trainato in particolare da importanti operazioni nel mercato americano. I primi mesi del 2025 si stanno caratterizzando per una dinamicità ancora contenuta, ma ci attendiamo una ripresa nella seconda metà dell’anno, sostenuta dalla stabilizzazione dei mercati e dal raggiungimento di nuovi accordi sul commercio internazionale. In tale contesto, come Divisione Imi Cib sosteniamo iniziative capaci di unire solidità industriale e visione strategica, in linea con le sfide poste dalla doppia transizione energetica e digitale, offrendo servizi di advisory diversificati e prodotti mirati e personalizzati in base alle concrete esigenze. Il Gruppo Intesa Sanpaolo è da sempre impegnato nel sostenere l’economia italiana e accompagnare le realtà imprenditoriali nei loro percorsi di sviluppo”.

lml - 51210

EFA News - European Food Agency
Related
Similar