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CLARA MOSCHINI

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Dazi al 10%. Federalimentare: "Compromesso sostenibile"

Mascarino: "Potrebbe essere assorbito, in tutto o in parte, da produttori e importatori"

Sulla proposta di dazi al 10% su tutti i prodotti europei in entrata negli Stati Uniti da parte del presidente Donald Trump, il presidente di Federalimentare Paolo Mascarino ha dichiarato: “L’industria italiana è fortemente orientata all’export (circa 50% della produzione industriale viene esportata, e gli Usa valgono il 10% del nostro export): questo è vero anche per il settore alimentare: gli Usa sono la seconda destinazione del nostro export, e valgono (nel 2024) 7,7 miliardi di fatturato, pari al 14% del totale del nostro export. Prima degli Stati Uniti, abbiamo solo la Germania, che vale 7,9 miliardi. Dunque, gli Usa restano un mercato per noi davvero molto importante, e resta prioritario garantirne l’accesso alle nostre imprese, limitando le barriere all’ingresso”.

“Resta comprensibile", prosegue il presidente Mascarino, "che la UE voglia dare una risposta politica ai dazi americani, per dignità istituzionale e affinché non sia mortificata da questa decisione dell’amministrazione Trump: ma questa risposta della UE riteniamo debba essere prudente ed equilibrata, aperta al negoziato, e senza rispondere dazio contro dazio.
Nel negoziato tra UE e Stati Uniti, auspichiamo il rilancio dell’idea di un’area di libero scambio euroatlantica, a dazi zero, che dia alle nostre imprese accesso al più grande e moderno mercato mondiale”.

“Premesso che ogni dazio fa male al commercio e in definitiva alle economie dei paesi coinvolti, se questo scenario non sarà percorribile", conclude il presidente di Federalimentare, "riteniamo che un dazio al 10% sia comunque un compromesso sostenibile, in quanto potrebbe essere assorbito, in tutto o in parte, da produttori e importatori, ovvero essere ribaltato, in tutto o in parte, sui consumatori americani limitando i rischi di riduzione della domanda rispetto alla minaccia di dazi al 20%”.

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EFA News - European Food Agency
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