It does not receive public funding
Editor in chief:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Effetto dazi: i liquori americani crollano in Canada

La nazione ha tolto dagli scaffali l'alcol Usa, che da marzo ha perso il 66,3% di quote di mercato

Chissà se il presidente Usa Donald Trump ha visto gli ultimi dati pubblicati oggi di Spirits Canada, da 75 anni la voce dell'industria degli alcolici in Canada. Ebbene, sugli scaffali canadesi le vendite di alcolici americani sono crollate: un brutto viatico verso l'ultima tassazione confermata da Trump pochi giorni fa, con dazi al 35% (leggi notizia EFA News)

Il trend decisamente discendente è il frutto della politica "autarchica" varata dal Canada: da marzo i negozi dell'Ontario, della Columbia Britannica e della Nuova Scozia hanno iniziato a ritirare dagli scaffali gli alcolici di produzione americana in risposta alle tariffe imposte da Trump sulle merci canadesi (leggi notizia EFA News).

Secondo i nuovi dati, dal 5 marzo alla fine di aprile le vendite di alcolici statunitensi in Canada sono calate del 66,3%, mentre le vendite totali di alcolici sono diminuite del 12,8%. Il 13 marzo il Canada ha iniziato a imporre una tariffa del 25% su tutti gli alcolici statunitensi e la maggior parte delle province li ha ritirati completamente dai negozi al dettaglio: in Ontario, il più grande mercato canadese di alcolici, le vendite di alcolici statunitensi sono crollate dell'80% dal 5 marzo al 30 aprile. Nella privincia, le vendite totali di alcolici sono diminuite del 20%, con un calo del 12,8% dei prodotti canadesi e del 14,1% di quelli non statunitensi.

“Il settore degli alcolici del Nord America -spiega Cal Bricker, presidente e amministratore delegato di Spirits Canada- è altamente interconnesso e la rimozione immediata e continua di tutti i prodotti alcolici statunitensi dagli scaffali canadesi è profondamente problematica per i produttori di alcolici su entrambi i lati del confine. L'attuale interruzione dimostra l'importanza cruciale di mantenere relazioni commerciali aperte e reciproche che vadano a beneficio dei consumatori, delle imprese e delle entrate governative di entrambe le nazioni”.

Nel 2024, il Canada ha importato alcolici statunitensi per un valore di 221 milioni di dollari, diventando così il secondo mercato di esportazione della categoria, dietro solo all'UE.  

Adesso, però, la situazione si fa complicata perché, sebbene ad aprile le vendite di alcolici canadesi siano aumentate del 3,6% in tutto il Paese e le vendite di altri alcolici importati siano cresciute del 3,7%, l'intera categoria degli alcolici in Canada è scesa del 3,3% su base annua, con un crollo delle vendite del 20,6% a marzo rispetto all'anno scorso.

Per questo, non sono pochi quelli che incitano a rimettere gli alcolici Usa sugli scaffali: voci "interessate, perlopiù, visto che arrivano da oltreconfine. “È ora di riportare gli alcolici americani sugli scaffali del Canada -sentenzia Chris Swonger, presidente e amministratore delegato del Discus, il Distilled Spirits Council of the US, associazione di categoria che rappresenta i produttori e i distributori di distillati venduti negli Stati Uniti-. Questi dati dimostrano chiaramente che la decisione delle province canadesi di ritirare i prodotti alcolici americani dagli scaffali dei negozi non solo danneggia i distillatori americani, ma riduce inutilmente le entrate delle province e danneggia i consumatori canadesi e le imprese del settore alberghiero”.

Fc - 52422

EFA News - European Food Agency
Related
Similar