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CLARA MOSCHINI

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Crea: migliora bilancia agroalimentare nel 2024. Usa pesano per l'11%

Esportazioni crescono dell'8,7%, a fronte di un aumento delle importazioni intorno al 5%

Nuovi record per gli scambi con l’estero per l’agroalimentare italiano, anche nel 2024. Le esportazioni crescono (+8,7%) a fronte di un aumento delle importazioni di circa il 5%, determinando un netto miglioramento della bilancia agroalimentare, che torna positiva dopo il deficit del biennio 2022-2023, con un avanzo di 1,25 miliardi di euro. Primato nel 2024 per l’export agroalimentare che raggiunge i 68,5 miliardi di euro (5 miliardi in più rispetto al 2023), mentre l’import agroalimentare si attesta a 67,2 miliardi di euro.

Ottima anche nel 2024 la performance per le esportazioni del Made in Italy agroalimentare – prodotti ad alto valore aggiunto, riconosciuti all’estero come tipici del nostro Paese - che superano i 50 miliardi di euro, con una crescita del 9,3% rispetto all’anno precedente, maggiore di quella dell’agroalimentare nel complesso. A trainare tale andamento sono soprattutto i prodotti trasformati e le bevande. Il focus sugli Stati Uniti evidenzia l’importanza di questo mercato per le nostre esportazioni agroalimentari, con un peso dell’11,5% nel 2024, confermando il nostro Paese come un partner strategico per il mercato statunitense, con un rafforzamento, negli ultimi anni, della propria posizione competitiva.

È quanto emerge dal Rapporto 2024 sul commercio estero dei prodotti agroalimentari, giunto alla sua 33ª edizione, realizzato dal Centro Crea Politiche e Bioeconomia. Nel 2024 l’incremento delle esportazioni riguarda tutti i principali mercati e prodotti: ottima la crescita, in valore e in quantità, delle vendite all’estero di carni preparate e formaggi, rilevante anche quella di derivati dei cereali, prodotti dolciari e spumanti Dop e positivo quella di frutta (+10% per le mele). Anche nel 2024 l’andamento per le importazioni è più diversificato e, in alcuni casi, ancora condizionato dall’andamento dei prezzi internazionali di alcune commodities, come il cacao e il caffè greggio.

Per quanto riguarda i principali mercati, l’area dell’UE27 concentra il 58,3% delle esportazioni agroalimentari dell’Italia e il 71% delle importazioni. Nel 2024, grazie all’ottima performance delle vendite verso gli Usa (+17,4%) e il Canada (+14,1%), aumenta di quasi un punto percentuale la quota destinata al Nord America, dopo il ridimensionamento dell’anno precedente. Anche il 2025 si apre positivamente: i primi tre mesi registrano una crescita dell’11,7% delle importazioni agroalimentari dell’Italia, spinta dai prezzi ancora elevati di alcune commodities (come caffè greggio e cacao), e delle esportazioni agroalimentari (+6,9%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con dinamiche diversificate tra i vari prodotti. Ottimi gli andamenti sui mercati esteri di formaggi e prodotti da forno - tra i trasformati - e di frutta.

L’Italia è esportatore netto di prodotti agroalimentari verso gli Stati Uniti, che nel 2024 sono diventati il secondo mercato di destinazione dell’export agroalimentare italiano dopo la Germania, superando la Francia. Le esportazioni italiane verso gli Usa hanno raggiunto nel 2024 circa 7,9 miliardi di euro (l’11,5% dell’export agroalimentare complessivo), ma con marcate differenze tra i prodotti. Per alcuni prodotti, come sidro e “Pecorino e Fiore Sardo” (per i quali raggiunge circa il 60-70% nel 2024), l’incidenza del mercato statunitense risulta particolarmente elevata. Significativo anche il peso degli Usa sull’export di vino (24%, che supera il 30% per i vini Dop) e di olio extravergine di oliva (superiore al 30%) mentre esso è più contenuto per altri prodotti, come le conserve di pomodoro e il caffè torrefatto (inferiore al 10%). Nel 2024 l’Italia è al primo posto, tra i Paesi dell’UE, come fornitore di prodotti agroalimentari per gli Usa, a conferma del ruolo di partner strategico per il mercato statunitense, con un rafforzamento, negli ultimi anni, della propria posizione competitiva.

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