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CLARA MOSCHINI

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Basta bufale su pollo e cancro: interviene Unaitalia

Pubblicato uno studio "senza alcuna verifica da parte degli osservatori"

Sanfrancesco: "Carni bianche rappresentano una fonte proteica sicura, nutriente e fondamentale. Media non allarmino i consumatori sulla base di studi preliminari".

Il consumo della carne di pollo in quantità tra i 100 ed i 200 grammi alla settimana aumenterebbe del 35% il rischio di morte per tumori gastrointestinali. La notizia ha fatto scalpore, nonostante venga da un ente di ricerca sconosciuto al grande pubblico. Il dato emerge da uno studio condotto su 4800 soggetti dall’Irccs “Saverio de Bellis” di Castellana Grotte. Si ricorda che la Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu), suggerisce il consumo di carne bianca fino a 200 grammi alla settimana. 

In riferimento allo studio Unaitalia, associazione di riferimento dell’avicoltura italiana, ha ritenuto "doveroso puntualizzare alcuni aspetti chiave, al fine di fare una corretta informazione al pubblico e ai consumatori in un ambito così importante come quello scientifico-nutrizionale". Secondo Unaitalia, lo studio in questione, "come indicato anche dai suoi stessi autori, presenta una serie di limitazioni metodologiche". Si tratta, evidenzia una nota dell'associazione, di "uno studio osservazionale basato su diari alimentari spontanei riferiti dai soggetti senza alcuna verifica da parte degli osservatori (che si sono limitati a raccoglierli) e senza un gruppo di controllo. Il tutto su un campione iper-territoriale selezionato casualmente dalle liste elettorali di Castellana e dai registri dei medici di base di Putignano. Il disegno osservazionale della ricerca, infatti, non permette di stabilire un rapporto di causa-effetto".

I risultati, inoltre, "possono essere condizionati da fattori 'esterni' legati allo stile di vita, come l’attività fisica o la presenza di patologie croniche. È necessaria quindi prudenza nell’interpretazione e, soprattutto, la conferma di questi risultati attraverso studi.
Infine, non si tiene conto in alcun modo della tipologia di cottura e delle temperature raggiunte nella preparazione: si ricorda che i composti mutageni si possono formare durante la cottura ad alte temperature su qualsiasi alimento".

Unaitalia sottolinea l’importanza d’interpretare studi preliminari "con la dovuta cautela e di appellarsi alla letteratura scientifica prevalente, che conferma la sicurezza nutrizionale delle carni bianche, come ribadito da Airc e dall’autorevole studio pubblicato sulla rivista Nutrients nel 2019, da cui è emerso un effetto protettivo delle carni bianche, con una significativa riduzione del rischio di tumore associata al loro consumo".

“Unaitalia accoglie con favore il dibattito scientifico, consapevole del significativo contributo della ricerca nell’approfondire la comprensione del ruolo della carne di pollame nell’alimentazione umana e nella salute pubblica. Pur riconoscendo l’apporto dell’Istituto alla ricerca scientifica nel campo della nutrizione umana, riteniamo essenziale che i media non allarmino i consumatori sulla base di studi preliminari. La letteratura scientifica ha più volte ribadito l’assenza di una correlazione diretta tra consumo di carni bianche e patologie oncologiche e, in alcuni casi, ha evidenziato il loro fattore protettivo", dichiara Lara Sanfrancesco, direttore di Unaitalia. "Le carni bianche rappresentano una fonte proteica sicura, nutriente e fondamentale per una dieta equilibrata e un’eccellenza nutrizionale prodotta secondo i più elevati standard di sicurezza e qualità”.

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EFA News - European Food Agency
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