L'Ue congela i controdazi che dovevano scattare il 7 agosto
"Evitare provocazioni" è il mantra di Bruxelles: cresce l'attesa per gli ultimi ritocchi all'acordo scozzese

"Posso confermare che la Commissione oggi ha adottato le procedure necessarie per sospendere l'attuazione delle nostre contromisure che avrebbero dovuto scattare il 7 agosto". Lo ha detto poco fa il portavoce della commissione Ue, Olof Gill. sottolineando che "questo è stato fatto con procedura d'urgenza e, fondamentalmente, verrà pubblicato già oggi sulla gazzetta Ue. Inoltre, entro due settimane i Paesi Ue daranno approvazione alla decisione a maggioranza semplice".
La Commissione europea, dunque, ha confermato di aver adottato le procedure per sospendere per sei mesi l'attuazione delle contromisure che avrebbero dovuto scattare da dopodomani in caso di mancato accordo con gli Usa sui dazi commerciali.
D'altronde già questa mattina, a tre giorni dall'entrata in vigore della tariffa del 15%, l'Europa aveva preannunciato la conferma della "linea morbida" annunciando in via ufficiale il congelamento per sei mesi del listone di controtariffe da 93 miliardi.
Il voto definitivo sulla sospensione delle misure messe in campo dall'Ue è previsto per oggi pomeriggio, con uno slittamento di 24 ore rispetto ai tempi programmati. Questo perché, di fatto, la Commissione non ha alcuna intenzione di rialzare la tensione con Washington ("evitiamo le provocazioni", è il mantra di Bruxelles): anzi, l'Ue si aspetta "un gesto" dalla controparte americana sui cosiddetti prodotti strategici. La trattativa resta in salita e sono in pochi, a Bruxelles, a pensare che possa concludersi positivamente per l'Ue nel giro di pochi giorni.
La Commissione Ue sta continuando a negoziare la partita per tutti i Paesi della Unione europea. Gli Stati Uniti ora devono attuare "altri elementi" dell'accordo politico raggiunto a fine luglio con la Commissione europea. Questi, secondo quanto riferiscono fonti comunitarie, includono l'impegno a ridurre sempre al 15% i dazi su auto e componenti per l'auto, così come l'attuazione di trattamenti ad hoc concordati su alcune produzioni strategiche, tra cui aeromobili e componenti per aeromobili.
Restano, inoltre, da regolare settori chiave come acciaio e alluminio, che hanno tutt'ora livelli molto più elevati. Inoltre, resta da definire la lista dei beni a dazi a zero, in cui la Ue vorrebbe maggiori categorie (tra cui vini e alcolici). La Commissione europea sta negoziando questa partita per tutti i Paesi della Unione europea.
Secondo il commissario europeo al commercio, Maros Sefcovic, "le discussioni tra Commissione europea e Stati Uniti proseguono con spirito costruttivo. Il lavoro prosegue su tutti gli elementi". Sefcovic resta in contatto con il segretario di Stato Usa competente, Howard Lutnick e con l'ambasciatore Jamieson Greer.
Il portavoce Olof Gil, invece, ha risposto al ministro delle Finanze della Germania, Lars Klingbeil che, recandosi per una serie di bilaterali a Washington ha manifestato insoddisfazione e critiche per l'accordo sui dazi commerciali, negoziato con gli Usa dalla Commissione per conto dei Paesi Ue. "I Paesi Ue e i loro portatori di interessi -ribatte Gill- hanno consistentemente sottolineato che un conflitto non era desiderabile. Inoltre Paesi e portatori di interessi hanno insistito che solo una soluzione negoziale era auspicabile. Questa era la visione della maggioranza schiacciante".
"Abbiamo raggiunto una soluzione negoziata per evitare qualcosa di negativo per tutti -prosegue Gill-. Abbiamo continuato a assicurare accesso al nostro maggiore mercato, è quello che ci chiedevano e ora abbiamo un sistema inclusivo di dazi al 15%. Abbiamo raggiunto una assicurazione che non emergeranno altri dazi in questo contesto molto volatile e imprevedibile. Questo 15% orizzontale negoziato dalla Commissione per conto degli Stati Ue si applicherà anche in futuro. E verrà ulteriormente delineato nella dichiarazione congiunta Ue-Usa, con cui avremo una piattaforma stabile da cui trovare altre aree per ridurre le tariffe".
Intanto, come al solito, il presidente americano non perde occasione per rivendicare la sua strategia delle tariffe. Le "centinaia di miliardi di dollari" generati dai dazi serviranno a ridurre il debito pubblico ma ha ipotizzato anche una "distribuzione o un dividendo per i cittadini del nostro Paese, direi per le persone a medio e basso reddito", ha annunciato il tycoon provando così ad allargare il consenso interno per la sua tattica commerciale.
EFA News - European Food Agency