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CLARA MOSCHINI

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Sorpresa: gli italiani mangiano troppi cibi ultra-processati

Indagine Iss rivela: meno qualità e sempre più cibi ultraprocessati nei nostri consumi

Soltanto gli anziani hanno migliorato la loro dieta negli ultimi 15 anni. Donne più virtuose degli uomini.

Cala la qualità del cibo e aumenta il consumo di alimenti ultra-processati.  Sebbene questi ultimi in termini di peso "rappresentino solo il 6% del totale del cibo consumato, contribuiscono al 23% dell'apporto energetico giornaliero". E' quanto emerge da uno studio coordinato da Laura Rossi, direttore del Reparto Alimentazione, Nutrizione e Salute dell'Istituto superiore di sanità e pubblicato su 'Frontieres in Nutrition'. L'indagine analizza l'evoluzione dei consumi alimentari degli italiani negli ultimi 15 anni.

Alla luce di tale studio, sarebbe in "lieve peggioramento" l'aderenza alle raccomandazioni di medici e nutrizionisti". Tendiamo a criminalizzare i carboidrati e a consumare molti alimenti voluttuari come snack dolci e salati, vino e birra", spiega Rossi. I meno virtuosi risultano essere gli adulti, mentre "per gli anziani e le donne la situazione è lievemente migliore".

Gli autori - informa l'Iss - hanno valutato la qualità della dieta degli italiani sulla base di dati raccolti su un campione di 2.313 adulti e 290 anziani nel 2005-2006 e 726 adulti e 156 anziani nel 2018-2020, con una proporzione del 50% tra maschi e femmine.

La fascia d'età tra i 65 e 74 anni, in particolare le donne, seguono abitudini alimentari più sane di quanto non facciano gli adulti (18-64 anni). Se da un lato, gli anziani hanno migliorato la loro alimentazione (+5,6% e +2,8%), gli adulti hanno mostrato un peggioramento della dieta (-5,9% e -5,1%).

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EFA News - European Food Agency
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