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CLARA MOSCHINI

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La Commissione Ue regola la pesca nel Baltico

Situazione "disastrosa" nel mare più inquinato d'Europa: l'Ue decide le specie "ammissibili per la cattura"

Il Mar Baltico è il mare più inquinato d'Europa. È stato colpito dalla perdita di biodiversità, dai cambiamenti climatici, dall'eutrofizzazione, dalla pesca eccessiva e dagli elevati livelli di alcuni contaminanti. Preoccupata da questa situazione disastrosa, la Commissione europea ha adottato oggi la sua proposta per una "valutazione scientifica" che indichi le diverse attività di pesca, quelle purtroppo "si trovano in una situazione disastrosa", quelle "ammissibili per la cattura (Tac-Total allowable catches, Totale ammissibile di cattura)" e "le quote per i dieci stock gestiti dall'UE nel Mar Baltico".

La Commissione propone di aumentare le possibilità di pesca del salmone nel Golfo di Finlandia (+1%) e di mantenere invariate le catture di aringa e spratto del Baltico centrale. Propone, inoltre, di diminuire la pesca dell'aringa di Botnia (-62%), dell'aringa nel Golfo di Riga (-17%), della passera di mare (-3%) e del salmone nel bacino principale (-27%), nonché le assegnazioni per le catture accessorie inevitabili di merluzzo del Baltico occidentale (-84%), merluzzo del Baltico orientale (-63%) e aringa del Baltico occidentale (-50%).

In linea con i pareri scientifici, la Commissione propone una leggera diminuzione nella cattura della passera di mare o pesce piatto. Sono diminuite le dimensioni dello stock di spratto a causa del persistere di bassi tassi di riproduzione (è al livello più basso dal 1990 e vicino a livelli insalubri). 

Per quanto riguarda il salmone, lo stato delle diverse popolazioni di salmone fluviale nel bacino principale del Baltico varia considerevolmente, con alcune che rimangono deboli e altre in salute. Per raggiungere livelli sani, quattro anni fa il CIEM, il Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare, ha consigliato la chiusura di tutte le attività di pesca del salmone nel bacino principale. Oggi la Commissione propone "di adeguare le possibilità di pesca e le misure di accompagnamento di conseguenza: ritardare l'inizio delle stagioni di pesca in alcune zone e vietare la pesca ricreativa di salmoni allevati, poiché quest'ultima causa inevitabilmente anche la morte di salmoni selvatici".

I prossimi passi

Sulla base di queste proposte, i Paesi dell'UE prenderanno una decisione finale per determinare i quantitativi massimi delle più importanti specie ittiche commerciali che possono essere catturate nel bacino del Mar Baltico. Il Consiglio esaminerà la proposta della Commissione in vista dell'adozione dei TAC, cioè dei Totali ammissibili di cattura definitivi, durante la riunione del 27-28 ottobre 2025.

La situazione attuale, sottolinea l'Ue nel suo comunicato, "è estremamente difficile per i pescatori, poiché gli stock commerciali un tempo importanti (merluzzo occidentale e orientale, aringa occidentale, di Botnia e centrale, spratto e molte popolazioni di salmone) sono soggetti a varie pressioni che hanno portato al degrado della biodiversità del Mar Baltico, come l'elevato apporto di nutrienti e i livelli persistentemente elevati di contaminanti". 

Questi fattori di stress, in parte, derivano dalla mancata attuazione della legislazione dell'UE. Inoltre, il parere scientifico riconosce anche l'impatto delle dichiarazioni errate di pesca, che possono contribuire al sovrasfruttamento, senza poterlo quantificare. 

Per aiutare i pescatori del Mar Baltico, gli Stati membri e le regioni costiere possono utilizzare il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMP) per l'arresto temporaneo e il Fondo sociale europeo Plus per attuare misure di apprendimento permanente e sviluppo delle competenze.

Fc - 53062

EFA News - European Food Agency
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