Occupazione. Liguria, ristorazione e turismo i settori più dinamici
Presentato l’Osservatorio regionale del mercato del lavoro
134 mila nuove entrate nel settore ma il 49% ha difficoltà a reperire personale
È stato presentato in Regione Liguria il progetto di potenziamento dell’Osservatorio Regionale del Mercato del Lavoro (OML), realizzato nell’ambito della Missione 5 del Pnrr con l’obiettivo di rafforzare gli strumenti di analisi, monitoraggio e valutazione del sistema occupazionale ligure e delle politiche del lavoro.
Il progetto ha preso forma attraverso un lavoro di stretta collaborazione tra diverse pubbliche amministrazioni e la società in house Liguria Ricerche S.p.A., coordinate dall’U.O. Politiche del Lavoro e C.P.I. L’intervento ha permesso una vera e propria reingegnerizzazione delle attività di analisi e reportistica dell’Osservatorio, con l’introduzione di strumenti digitali, metodologie innovative e una nuova Nota annuale 2025 che fotografa l’andamento dell’economia e del lavoro in Liguria per l’anno 2024, raccogliendo dati e tendenze aggiornate su occupazione, disoccupazione, inattività, fabbisogni professionali e servizi per l’impiego.
I dati presentati nella Nota annuale 2025 descrivono una Liguria in crescita. Il settore turismo e ristorazione si conferma il più dinamico: nel 2024 le imprese liguri prevedono oltre 134 mila nuove entrate, ma il 49% dichiara difficoltà nel reperire personale, soprattutto per carenza di candidati o competenze. I profili più ricercati sono camerieri, addetti alle vendite, tecnici sanitari e ingegneri, con una domanda significativa di giovani under 30.
Cresce l’occupazione e cala la disoccupazione, anche se aumenta la quota di inattivi. Il mercato del lavoro regionale mostra anche un progressivo invecchiamento della forza lavoro, con la fascia 50-64 anni ormai predominante e un anticipo di cinque anni rispetto al dato nazionale. Il tasso di occupazione ligure si colloca a metà strada tra la media del Nord-Ovest e quella italiana. I servizi restano il motore principale dell’occupazione, mentre l’industria continua a rappresentare un presidio a forte componente maschile.
Cresce il part-time, in particolare tra le donne, e il tempo indeterminato resta la forma prevalente di impiego. Il diploma resta il titolo d’accesso più diffuso, mentre i laureati impiegano in media tre mesi per trovare lavoro dopo il conseguimento del titolo.
Nel campo del Benessere Equo e Sostenibile, la Liguria registra una delle quote più alte in Italia di occupati che lavorano da casa e un miglioramento della soddisfazione lavorativa, mentre l’indicatore sull’occupazione femminile post-maternità si attesta su livelli superiori alla media nazionale.
Infine, i Centri per l’Impiego liguri hanno erogato oltre 106 mila “servizi di politica del lavoro” nel corso dell’anno, con più di 32 mila patti di servizio personalizzati attivati. Per rendere più tempestiva la presa in carico dei disoccupati è in corso l’attivazione di un flusso informativo con INPS per il monitoraggio in tempo reale delle principali politiche passive (NASPI e DIS-COLL).
“Questo progetto -dichiara l’assessore regionale alle Politiche dell’Occupazione Simona Ferro- rappresenta un salto di qualità per le politiche del lavoro in Liguria. Grazie al potenziamento dell’Osservatorio possiamo contare su dati più precisi, tempestivi e integrati, che ci consentono di orientare meglio scelte strategiche mirate a sostenere il mercato del lavoro".
"È un investimento nella conoscenza e nella trasparenza -aggiunge l'assessore-, ma anche un passo concreto verso politiche più efficaci, capaci di rispondere ai reali bisogni delle persone e delle imprese. La collaborazione tra Regione, ALFA, Università e Liguria Ricerche conferma la capacità del nostro sistema di fare squadra e di innovare. I dati e gli strumenti prodotti saranno una bussola preziosa non solo per l’amministrazione, ma anche per i territori, le parti sociali e gli operatori del mercato del lavoro”.
EFA News - European Food Agency