Copa Cogeca, Mercosur "tradimento" per gli agricoltori
Le organizzazioni europee alzano una voce 'forte e unitaria' contro i rischi per la sicurezza alimentare
L'accordo UE-Mercosur tradisce gli agricoltori, i lavoratori, i consumatori e l'ambiente europei. Così il comunicato ufficiale di Copa e Cogeca secondo cui "mentre la Commissione continua a promuovere l'accordo UE-Mercosur, le principali organizzazioni agroalimentari dell'UE, insieme ai difensori dei diritti ambientali e dei lavoratori, alzano ancora una volta una voce forte e unitaria contro i gravi rischi che l'accordo comporta per la sicurezza alimentare, gli obiettivi ambientali, il benessere degli animali, gli standard lavorativi e il sostentamento degli agricoltori dell'UE".
L'accordo UE-Mercosur, dice il Copa Cogeca, "rischia di consentire importazioni non sostenibili esenti da dazi doganali di riso, pollame, carne bovina, zucchero, mais ed etanolo, gran parte dei quali sono prodotti secondo standard significativamente più bassi rispetto a quelli richiesti nell'UE".
Ciò, secondo le organizzazioni degli agricoltori europei, "solleva serie preoccupazioni in merito al dumping ambientale e sociale, poiché i produttori del Mercosur spesso operano senza le stesse rigorose garanzie in materia di standard lavorativi, deforestazione, uso di pesticidi (ad esempio, oltre 30 sostanze attive approvate per l'uso nella canna da zucchero in Brasile sono state vietate per l'uso nella barbabietola da zucchero nell'UE e il 52% delle sostanze autorizzate per l'uso sul mais non sono presenti nell'UE), gestione sostenibile del territorio ed emissioni di carbonio, tutte norme che gli agricoltori dell'UE devono rispettare".
Le disposizioni dell'accordo in materia di sostenibilità, prosegue la nota, "non sono né vincolanti né sufficienti a prevenire effetti negativi sulla salute, sull'ambiente e sull'occupazione, lasciando gli agricoltori e l'economia dell'UE esposti a una concorrenza sleale".
La pressione economica e il calo dei prezzi sui produttori dell'UE sono già evidenti, sostiene il Copa Cogeca, "con un terzo delle importazioni di pollame dell'UE (sia in termini di quantità che di valore) che proviene già dai paesi del Mercosur e volumi crescenti di carne bovina, zucchero, mais, miele ed etanolo pronti ad entrare nel mercato dell'UE".
"La mancanza di reciprocità negli standard di produzione e nei costi - prosegue il comunicato - , combinata con la deregolamentazione del mercato, aggrava ulteriormente questo squilibrio, creando condizioni di disparità che rischiano di causare perdite di posti di lavoro, chiusure di aziende agricole e di fabbriche in tutta Europa".
"Questo accordo - aggiunge la nota - minerebbe anche la fiducia dei consumatori nei prodotti alimentari europei, destabilizzerebbe ulteriormente i mercati e comprometterebbe gli elevati standard che caratterizzano l'agricoltura dell'UE. L'impatto cumulativo di questo accordo non farà che aggravare le pressioni esistenti. Qualsiasi quantità aggiuntiva per i settori sensibili comprometterà ulteriormente la sostenibilità dell'UE, il sostentamento degli agricoltori e la loro stessa sopravvivenza".
Allo stesso modo, sostiene il Copa Cogeca, "gli standard di benessere animale nei paesi del Mercosur sono molto inferiori alle rigorose misure di protezione applicate nell'UE, creando uno squilibrio etico che compromette le pratiche di benessere elevato sostenute dai produttori europei".
Esistono anche rischi sanitari, sottolineano Copa e Cogeca. "Ad esempio, recenti audit della DG SANTE rivelano carenze nella sorveglianza dell'influenza aviaria in Brasile, una potenziale sottostima dei focolai e l'uso di metodi di decontaminazione chimica vietati (ad esempio, pollame lavato con cloro)".
Preoccupazioni sorgono anche dalla mancanza di una completa tracciabilità in alcuni paesi del Mercosur, "che è particolarmente problematica per le importazioni di carne bovina, poiché impedisce di avere alcuna certezza sulla vera origine degli animali e sul fatto che la produzione sia collegata ad aree deforestate. Inoltre, i rischi di sfruttamento del lavoro sono accentuati a causa delle più deboli tutele del lavoro nei paesi del Mercosur".
"Nonostante la ratifica delle convenzioni pertinenti - aggiunge la nota - nei paesi del Mercosur vengono segnalate violazioni delle convenzioni fondamentali dell'OIL sull'abolizione del lavoro forzato/schiavo e del lavoro minorile. Inoltre, secondo l'Indice globale dei diritti dell'ITUC, tutti i paesi del Mercosur, ad eccezione dell'Uruguay, violano regolarmente i diritti dei lavoratori, in particolare il diritto alla libertà di associazione, il diritto alla contrattazione collettiva e il diritto di sciopero".
"Le misure di salvaguardia aggiunte più di recente - sottolinea il comunicato - non sono altro che uno strumento di comunicazione per vendere l'accordo. La cosiddetta clausola di salvaguardia manca di rilevanza pratica, non fornendo un sostegno contro gli squilibri strutturali del mercato e la concorrenza sleale. L'accordo sostiene inoltre falsamente di garantire la tutela dell'ambiente, del lavoro e della deforestazione, poiché le sue cosiddette clausole non sono applicabili e non prevedono meccanismi sanzionatori per garantirne il rispetto".
"Di conseguenza, ogni anno decine di migliaia di ettari di terreno rimangono a rischio di deforestazione".
"Questo accordo rimane inaccettabile - conclude la nota - Un tradimento degli agricoltori, dei lavoratori e dei consumatori, aggravato da procedure democratiche e giudiziarie discutibili. Ciò di cui abbiamo bisogno sono politiche coerenti che sostengano la sovranità e la sostenibilità dell'UE e che il commercio sia trasparente ed equo".
EFA News - European Food Agency