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CLARA MOSCHINI

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Aceto Balsamico: sulla Slovena bisogna fare sistema

Centinaio incontra il Consorzio di Modena a Cibus

Sollecitare l’intervento del premier Draghi e fare pressing sui rappresentanti italiani nelle istituzioni europee affinché possano intercedere a favore di un’accelerazione del procedimento: queste le prossime mosse per adiuvare l’avvio della procedura di infrazione contro la norma tecnica slovena sugli aceti balsamici. Lo ha anticipato ieri il sottosegretario alle politiche agricole sen. Gian Marco Centinaio, incontrando al Cibus di Parma insieme al sottosegretario al lavoro Tiziana Nisini e al deputato emiliano della Lega nonché segretario della commissione attività produttive alla Camera Benedetta Fiorini che ha seguito la problematica fin dall'inizio, il neo rieletto presidente del Consorzio di tutela dell’aceto balsamico di Modena Mariangela Grosoli e i due vicepresidenti Cesare Mazzetti e Giacomo Ponti

Il comparto dell’aceto balsamico di Modena interessato dalla suddetta questione slovena è uno dei più significativi, stabilmente nella top 5 dei prodotti ad indicazione geografica più rappresentativi nonché il più importante tra tutte le IG italiane in termini di esportazione: oltre il 92% del totale della produzione certificata. “Non c’è più tempo", ha affermato Mariangela Grosoli, "dobbiamo essere velocissimi ad aprire la procedura d’infrazione contro la Slovenia. Sono già passati diversi mesi da quando è stata pubblicata la legge slovena al centro del contendere ed il comparto sta aspettando una risposta decisa da parte del Governo Italiano. La norma tecnica si pone in netto contrasto non solo con la normativa europea sugli aceti, ma anche con le procedure previste per le indicazioni geografiche”. 

“Siamo di fronte ad una anomalia normativa", hanno spiegato Mazzetti e Ponti, "perché in realtà, prima che venisse emanata questa norma tecnica, in Slovenia esisteva già una normativa sugli aceti ed era in linea con gli standard europei. Ciò che stupisce è che una legge corretta sia stata rimaneggiata con il solo intento di imitare, in maniera inopportuna ed illecita, la denominazione aceto balsamico di Modena Igp, correttamente e seriamente prodotta in Italia dai produttori modenesi sottoposti a regole strettissime. La novità introdotta ha fatto sì che unicamente per la parola balsamico finora vietata dalle norme europee, sia stato reso lecito l’utilizzo per indicare aceto che contiene mosto, al solo fine di imitare la produzione italiana e trarne vantaggio nella vendita. Presentando di fatto ai consumatori un prodotto senza alcuna regola”.

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EFA News - European Food Agency
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