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CLARA MOSCHINI

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Putin si rimangia la parola sul grano

Sentirà il leader turco Erdogan pensando a un nuovo stop alle forniture

Il presidente Vladimir Putin ha ventilato oggi la possibilità di riaprire un accordo mediato dalle Nazioni Unite per l'esportazione di grano ucraino attraverso il Mar Nero. Riportata da Reuter's questa non è una buona notizia perché lo zar russo non pensa di allargare i cordoni delle forniture ma anzi di tornare a restringerli, sia quelli del grano che, ulteriormente, quelli delle forniture energetiche all'Europa. Le minacce sono subordinate al fatto che Bruxelles limiti o meno il prezzo del gas russo. In un duro discorso a un forum economico nella regione russa dell'Estremo Oriente, Putin ha avvertito che la Russia potrebbe ricorrere alle armi nucleari e che altre nazioni potrebbero essere trascinate in una prolungata "terza guerra mondiale".

Tornando al patto sul grano, mediato dalle Nazioni Unite e dalla Turchia, esso ha creato un corridoio protetto dopo che Kyiv ha perso l'accesso alla sua principale via di esportazione quando la Russia ha attaccato via terra, aria e mare. Progettato per contribuire ad alleviare i prezzi alimentari globali aumentando le forniture, il patto è stato l'unico passo avanti diplomatico tra Mosca e Kiev in oltre sei mesi di guerra.

Putin ha affermato oggi che l'accordo prevedeva la consegna di grano, fertilizzanti e altri prodotti alimentari all'Unione Europea e alla Turchia, anziché ai Paesi poveri che dovrebbero avere la priorità. "Potrebbe valere la pena di considerare come limitare l'esportazione di grano e altri alimenti lungo questa rotta", ha detto oggi il leader di Mosca, aggiungendo che la Russia continuerà a rispettare i termini dell'accordo, sperando che raggiunga i suoi obiettivi originari. "Consulterò sicuramente il presidente della Turchia, Tayyip Erdogan, su questo argomento perché siamo stati io e lui a elaborare un meccanismo per l'esportazione di grano ucraino prima di tutto, ripeto, per aiutare i Paesi più poveri", ha detto Putin riportato da Reuter's. 

L'Ucraina, i cui porti sono stati bloccati dalla Russia, ha dichiarato dal canto suo che i termini firmati il 22 luglio sono stati rigorosamente rispettati e che non ci sono motivi per rinegoziarli. L'accordo ha dato a Kiev entrate necessarie per un'economia devastata dalla guerra. Secondo fonti ucraine il patto non stabilisce a quali Paesi debba andare il grano ucraino e le Nazioni Unite hanno sottolineato che si tratta di un'operazione commerciale e non umanitaria. Secondo i dati del gruppo di coordinamento con sede a Istanbul che monitora l'accordo, il 30% del carico, che include quello destinato o instradato attraverso la Turchia, è andato a Paesi a basso e medio reddito.

"Queste dichiarazioni inaspettate e prive di fondamento indicano piuttosto un tentativo di trovare nuovi argomenti aggressivi per influenzare l'opinione pubblica mondiale e, soprattutto, fare pressione sulle Nazioni Unite", sottolinea Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Vladimir Zelensky

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EFA News - European Food Agency
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