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CLARA MOSCHINI

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Aumenta l'export di alcolici dall'Ue

Raggiunti 8,46 miliardi di Euro: Usa il principale mercato, ma si fanno avanti Cina e Asia

Le esportazioni di alcolici dell’Ue sono aumentate del 24% nel 2021. Lo dicono i nuovi dati diffusi da Spirits Europe che evidenziano un netto miglioramento nel 2021 per le esportazioni di alcolici dell’Unione Europea, visto che sono stati raggiunti 8,48 miliardi di dollari (pari a circa 8,46 miliardi di Euro), grazie soprattutto al allentamento delle restrizioni legate al covid e alla graduale ripresa economica. Gli Stati Uniti rimangono il principale mercato di esportazione per gli alcolici dell’Ue, con un valore di 3,28 miliardi di dollari pari più o meno a 3,26 miliardi di Euro: seguono Cina, Regno Unito e Singapore. 

A differenza del 2020, irrimediabilmente compromesso dalla pandemia e dall’applicazione di tutte le misure necessarie a contenerla, il 2021 ha segnato l’inizio di una ripresa per le esportazioni di alcolici dell’Ue, dovuto anche alla rimozione dei dazi statunitensi e alla maggiore domanda in Asia, alimentata da un eccezionale performance in Cina. Secondo Spirits Europe, il 2022 probabilmente sarà un anno maggiormente impegnativo per vari motivi: in primis l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia, aggravati dalla guerra in Ucraina, senza contare gli effetti combinati delle interruzioni della catena di approvvigionamento e le previsioni di inflazione in molte regioni del mondo.

“Il ruolo della politica commerciale sarà fondamentale nel sostenere la ripresa economica e la diversificazione commerciale -spiega Manu Giró, presidente di Spirits Europe-. Contiamo sui leader dell’Ue per accelerare l’agenda commerciale bilaterale, intensificare gli sforzi per eliminare le barriere di accesso al mercato e continuare supportare i nostri prodotti di qualità in tutto il mondo attraverso attività di promozione” ha dichiarato 

“Dobbiamo anche concentrarci sui mercati emergenti, dove la crescita futura si concretizzerà se le barriere commerciali e le misure protezionistiche possono essere abbassate con successo, come in Asia e nei paesi del Mercosur -sottolinea Pauline Bastidon, direttore del Commercio di Spirits Europe-. Quello attuale è un recupero fragile, che necessità di essere preservato con una politica commerciale dell’Ue aperta e ambiziosa, volta a proteggere i posti di lavoro. Inoltre, Spirits Europe chiede all’Ue di sostenere gli sforzi dei produttori nella diversificazione attraverso negoziati e accordi commerciali, accesso al mercato e sforzi di applicazione e attività di promozione".

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EFA News - European Food Agency
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