L'accordo Usa-UK fa bene a carne e biocarburanti
Gli allevatori britannici riceveranno 13.000 ton di bovini senza dazi

Che impatto avrà l'accordo commerciale tra Regno Unito e Stati Uniti sul settore alimentare e delle bevande? Se lo chiedono soprattutto i consumatori, e non solo quelli dei due paesi interessati: Ebbene, gli esperti rispondono che il recente accordo commerciale è stato molto importante per entrambi i Paesi, in quanto ha aumentato l'accesso al mercato per prodotti agricoli come la carne bovina e l'etanolo.
Finora le esportazioni di carne bovina statunitense nel Regno Unito erano limitate, a causa dei diversi standard di qualità alimentare dei due Paesi. Le norme sanitarie e fitosanitarie (SPS) del Regno Unito stabiliscono che gli ormoni della crescita non possono essere utilizzati nella carne bovina, né prodotta internamente né importata da altri Paesi. Le norme sulla carne trattata con ormoni negli Stati Uniti, invece, sono meno severe.
Adesso, s seguito dell'accordo commerciale tra Regno Unito e Stati Uniti, i due Paesi avranno accesso reciproco alla carne bovina: gli allevatori britannici riceveranno un contingente di 13.000 tonnellate senza dazi. Il Segretario all'Agricoltura statunitense, Brooke Rollins ha dichiarato che l'accordo "aumenterà esponenzialmente" le esportazioni di carne bovina statunitense e che la carne bovina americana è il "gioiello della corona" dell'agricoltura americana.
Rimozione delle tariffe sull'etanolo
Dal canto suo, il Regno Unito ha rimosso le tariffe sull'etanolo statunitense dal 19% allo 0%, cosa che, secondo la Casa Bianca, crea un'opportunità di 700 milioni di dollari (622 milioni di Euro) per le esportazioni statunitensi. I biocarburanti sono una parte importante del settore agricolo e hanno una domanda interna di due milioni di tonnellate, secondo la National Farmers Union (NFU) del Regno Unito. In cambio, gli Stati Uniti hanno eliminato le tariffe sull'acciaio e sull'alluminio britannici, portandole a zero, e hanno ridotto le tariffe sulle automobili britanniche dal 27,5% al 10%. Il livello tariffario di base del 10% rimarrà sulla maggior parte delle merci britanniche.
"Apprezziamo gli sforzi del governo nell'ascoltare le nostre preoccupazioni -sottolinea Tom Bradshaw, presidente della NFU, la National Farmers' Union of England and Wales- in particolare per quanto riguarda il mantenimento di standard elevati, la protezione di settori agricoli sensibili e la garanzia di un accesso reciproco per la carne bovina. Per diversi anni, insieme agli addetti agricoli del Regno Unito a Washington, ci siamo battuti per l'accesso al mercato della carne bovina britannica, un prodotto rispettato a livello mondiale per la sua qualità e le sue forti credenziali ambientali. Questi sforzi hanno contribuito a far sì che il governo britannico si assicurasse un accesso riservato alle esportazioni di carne bovina britannica negli Stati Uniti. Tuttavia, l'inclusione di un volume significativo di bioetanolo nell'accordo solleva preoccupazioni per i coltivatori britannici.
Anche Karen Betts, direttore generale della Food and Drink Foundation (FDF), ha elogiato l'accordo, definendolo "una notizia molto positiva per l'economia del Regno Unito, che va accolta con favore". Tuttavia, ha sottolineato, "rimane ovviamente la questione della tariffa del 10% che continua ad essere applicata alle esportazioni di alimenti e bevande. Ci auguriamo che questo accordo crei lo spazio e lo slancio per continuare a discutere sulla rimozione anche di queste tariffe".
EFA News - European Food Agency