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CLARA MOSCHINI

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AssoBirra/2. Boom delle birre low e no-alcol

Oltre il 75% dei consumatori del settore brassicolo considera la sostenibilità un fattore chiave

“Il 2024 ha evidenziato ancora una volta quanto il nostro comparto sia resiliente, capace di generare valore e innovazione anche in un contesto sfidante". Lo ha dichiarato Alfredo Pratolongo, presidente di AssoBirra, nel corso della presentazione dell'Annual Report 2024, tenutasi stamattina a Roma (leggi notizia EFA News).

"Dopo un decennio di crescita e due anni segnati da rallentamenti, il settore mostra segnali di maturità e visione strategica, mantenendo saldo il proprio ruolo economico e culturale. L’Italia è oggi uno dei Paesi europei con la reputazione più alta in ambito birrario, risultato raggiunto grazie alla varietà dell’offerta, alla qualità dei prodotti e alla capacità di adattamento ai gusti e alle culture locali. La birra si conferma una bevanda da pasto apprezzata per naturalità, moderazione e convivialità, sempre più rappresentata anche dalle versioni a basso o nullo contenuto alcolico, in linea con stili di vita equilibrati e all’insegna della moderazione”, ha proseguito il presidente Pratolongo. “Tuttavia, se vogliamo continuare a crescere, servono condizioni più favorevoli e interventi mirati: un alleggerimento strutturale della fiscalità sulla birra, una legge sulla birra più attuale, un supporto concreto alla produzione nazionale di materie prime”. 

Nonostante la congiuntura, il comparto birrario italiano ha mantenuto un livello medio annuo di investimenti pari a circa 100 milioni di euro, confermando la propria fiducia nel mercato. Si investe soprattutto in innovazione, sostenibilità ambientale e miglioramento della qualità.
“Il comparto continua a dare segni di rinnovata vitalità, sta intercettando nuove sensibilità e modelli di consumo all’insegna della leggerezza, dimostrando di sapersi evolvere. Per questo è fondamentale continuare a sostenerlo, liberando risorse da destinare a sostenibilità, innovazione e qualità. La birra è diventata un simbolo di socialità positiva in Italia, e AssoBirra intende rafforzarne ulteriormente il ruolo nel sistema agroalimentare del Paese”, ha concluso Pratolongo.

Per AssoBirra, la crescita del comparto passa necessariamente anche attraverso la transizione ecologica e l’impegno per la sostenibilità, definendo linee guida per accompagnare il comparto verso un futuro più resiliente. Il settore è già attivo con investimenti in tecnologie e pratiche sostenibili: energie rinnovabili, packaging riciclabili, fusti resi, riduzione dei consumi idrici e filiere locali. Secondo l’ultima ricerca del Centro Informazione Birra di AssoBirra, oltre il 75% dei consumatori, soprattutto giovani, considera la sostenibilità un fattore chiave nella scelta e, in questo contesto, trasparenza e indicatori misurabili sono essenziali per garantire credibilità.

“La transizione ecologica riguarda l’intera filiera produttiva, a partire dal mondo agricolo, sempre più impegnato nella ricerca e nell’impiego responsabile delle risorse naturali. Ma a fare davvero la differenza è la capacità di investimento: solo con un adeguato supporto economico è possibile adottare le tecnologie più avanzate e incentivare modelli produttivi sostenibili su larga scala", ha dichiarato Federico Sannella, vicepresidente di AssoBirra con delega a Transizione Ecologica e Sostenibilità. "È proprio in questa direzione che si concentra il lavoro tecnico di AssoBirra: individuare le soluzioni più efficaci per rendere il comparto più efficiente, sia nella sua dimensione complessiva, sia nell’operatività quotidiana delle singole aziende, sempre più attente a contenere consumi, emissioni e sprechi”.

Per AssoBirra, la sostenibilità non è soltanto ambientale ed economica, ma anche sociale. Il settore è attivamente impegnato nella promozione di comportamenti responsabili legati al consumo di bevande alcoliche, attraverso investimenti in prodotti a bassa o nulla gradazione alcolica e iniziative concrete sui temi di diversità, equità e inclusione. In questo contesto, le birre analcoliche e a basso contenuto alcolico rappresentano un segmento dinamico, capace di rispondere alle nuove esigenze dei consumatori orientati verso stili di vita più salutari e consapevoli. In linea con il modello di consumo italiano storicamente improntato alla moderazione, nel 2024 le birre low e no alcol hanno rappresentato il 2,11% del totale dei consumi, in aumento del 13,4% rispetto all’1,86% del 2023, segnando un trend positivo costante a partire dal 2020.

“Per rendere davvero strategico il comparto birraio nell’ambito del sistema agroalimentare italiano, serve una visione chiara e condivisa. È il momento di investire su leve decisive come l’efficienza produttiva, la digitalizzazione, la sostenibilità ambientale ed energetica, ma anche e soprattutto sul capitale umano: trattenere e valorizzare i talenti, favorire la parità di accesso alle professioni e alla formazione, potenziare le competenze legate all’innovazione e alla transizione ecologica”, ha concluso Sannella.

2/Continua

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EFA News - European Food Agency
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