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CLARA MOSCHINI

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Credito e solvibilità nell'agrifood ai tempi dei dazi

Intervista esclusiva con Gianluigi Iacovino, Head Credit Assessment di Allianz Trade

Le tensioni innescate dalla strategia di Donald Trump su dazi commerciali stanno mettendo sotto pressioni margini e resilienza del settore agroalimentare. Gianluigi Iacovino, Head of Credit Assessment Paesi Mediterranei, Medio Oriente e Africa Allianz Trade, ha illustrato, in questa intervista a EFa News, lo stato dell’arte del comparto e ha indicato su quali strumenti puntare. 

Qual è lo stato di salute del settore Agrifood in Italia, visto da unottica molto peculiare come quella che può avere Allianz Trade?

Il settore agrifood in Italia, da sempre colonna portante delleconomia nazionale, sta attraversando una fase complessa. Da un lato, continua a dimostrare una straordinaria resilienza grazie alla qualità riconosciuta dei suoi prodotti e alla crescente domanda internazionale. Dallaltro, però, si confronta con margini sempre più compressi, pressioni sui costi di produzione, volatilità nei prezzi delle materie prime e tensioni geopolitiche.

Dal nostro punto di vista notiamo un peggioramento della qualità creditizia in alcuni segmenti, specialmente nelle imprese con vendita allingrosso e trasformazione industriale. Lincremento delle insolvenze, sebbene ancora contenuto rispetto ad altri settori, sta salendo, segnalando un contesto più fragile. Tuttavia, le imprese con una buona gestione del capitale circolante e solide relazioni commerciali stanno ancora mantenendo buoni livelli di solvibilità.

Le imprese come stanno affrontando laumento delle insolvenze e dellincertezza macroeconomica?

Le imprese più strutturate stanno adottando un approccio più prudente, rivedendo i propri modelli di gestione del rischio di credito. Molte stanno investendo in strumenti di credit management, mappando meglio il rischio dei clienti, adottando policy più selettive per lapertura di nuovi rapporti commerciali e rafforzando i controlli sui pagamenti. Lincertezza macroeconomica e in particolare i dazi spingono le imprese a cercare nuovi mercati (cosiddetto Re routing) che porta ad una crescente attenzione verso soluzioni assicurative per la protezione del credito commerciale. Lincertezza macroeconomica – inflazione, tassi di interesse elevati, difficoltà logistiche – ha reso evidente che è necessario un presidio costante e flessibile del rischio. Le imprese più lungimiranti stanno approfittando di questo momento per digitalizzare i propri processi interni e rafforzare la propria resilienza finanziaria.

Quali sono gli strumenti migliori che le aziende possono attivare per proteggere i loro crediti commerciali e garantire la continuità del loro business?

Uno degli strumenti più efficaci è senza dubbio lassicurazione del credito commerciale. Essa permette di tutelarsi contro il rischio di mancato pagamento, ma non solo: fornisce anche un supporto informativo e di valutazione del rischio sui partner commerciali in tempo reale, grazie a network globali come quello di Allianz Trade. In parallelo, strumenti come il factoring pro-soluto, i rating ESG sui partner commerciali, informazioni commerciali e le piattaforme digitali di gestione del rischio (CRM evoluti, credit intelligence) stanno diventando fondamentali per avere una visione integrata e dinamica del portafoglio clienti. La combinazione di protezione assicurativa, dati predittivi e strumenti finanziari innovativi può garantire la continuità operativa anche nei momenti di maggiore turbolenza.

Le politiche dei Dazi statunitensi quanto stanno impattando sul settore?

Le recenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea, con particolare riferimento all'introduzione o alla minaccia di nuovi dazi su prodotti strategici, stanno creando incertezza per molte imprese italiane del settore agrifood, soprattutto nei comparti dellolio doliva, dei formaggi e del vino. Gli Stati Uniti sono uno dei principali mercati di esportazione per lItalia agroalimentare: ogni barriera commerciale rappresenta un rischio concreto in termini di contrazione della domanda, rialzo dei prezzi e perdita di competitività. Allianz Trade stima che i dazi possano portare a una riduzione delle esportazioni fino al 15-20% annuo nei segmenti colpiti, se non accompagnati da strategie di diversificazione. Le nostre stime attuali, in attesa di eventuali accordi tra USA e UE, sono di una perdita di export verso gli Stati Uniti del settore pari a 1,3 mld di euro rispetto ai 7,1 mld di euro esportati complessivamente nel 2024.

Quali strategie e quali strumenti devono adottare le aziende italiane del settore agrifood per minimizzare gli impatti negativi?

La parola chiave è diversificazione: geografica, commerciale e produttiva. Le aziende devono rafforzare la loro presenza in mercati alternativi – Asia, Medio Oriente, America Latina – e puntare sulle-commerce e sul canale B2B digitale per ridurre la dipendenza da pochi mercati. Sul fronte della protezione del rischio, è importante affidarsi a partner che offrano strumenti predittivi e flessibili per la valutazione dei clienti. In questo senso, le aziende dovrebbero investire anche nella formazione interna sul risk management e nella digitalizzazione dei processi di credit assessment. Infine, serve una maggiore integrazione tra ESG, sostenibilità e gestione del credito: questo sarà sempre più un driver di competitività internazionale.

Allianz Trade recentemente ha rivisto i processi di valutazione del rischio di credito e di sottoscrizione commerciale, aggiornandoli nel rispetto dei criteri ESG. Quali sono i cambiamenti maggiormente interessanti?

Abbiamo integrato nella nostra valutazione del rischio non solo dati economici e finanziari tradizionali, ma anche parametri ambientali, sociali e di governance (ESG). Questo significa che oggi siamo in grado di fornire alle imprese non solo una valutazione creditizia, ma anche unanalisi ESG dei propri clienti e partner, offrendo così una visione più completa del rischio. Uno degli aspetti più innovativi riguarda lintroduzione di modelli predittivi ESG-driven, che ci permettono di anticipare comportamenti a rischio legati a carenze in ambito ambientale o di governance. Questo approccio consente una selezione dei partner commerciali più responsabili e sostenibili, allineandosi agli standard richiesti dal mercato e dalle istituzioni. Per Allianz Trade, il credito commerciale non è più solo una questione di numeri: è anche una leva per spingere verso una filiera più solida, etica e orientata al lungo termine.

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EFA News - European Food Agency
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