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CLARA MOSCHINI

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L'hamburger "provocatorio" Burgez tira giù le serrande: 200 a rischio

Avviata la procedura di liquidazione giudiziale per la catena di fast food con 20 locali tra Milano, Bologna e Roma

Questa volta non è una provocazione anzi, ormai non si torna indietro: Burgez tira giù le saracinesche. Il tribunale di Milano, infatti, ha dichiarato l’apertura della liquidazione giudiziale per la catena di hamburgherie diventata famosa per le sue campagne pubblicitarie provocatorie. La procedura di liquidazione giudiziale stabilita dal tribunale permetterà a Burgez di scongiurare il fallimento, vendendo i beni della società per pagare i debiti. A rischio ci sono, comunque, 200 lavoratori. 

Nella sentenza, i giudici hanno evidenziato che “ricorre il requisito di procedibilità dal momento che i debiti scaduti sono largamente superiori a 30mila Euro”. Sussiste, inoltre, secondo i giudici, “una situazione di insolvenza dell’impresa, desumibile dalle stesse dichiarazioni confessorie contenute nel ricorso” presentato dalla stessa società. 

Il 15 ottobre 2025 è in programma l’udienza dei creditori per l’esame dello stato passivo. L’avvocata Francesca Monica Cocco è stata nominata curatore fallimentare per per effettuare l'inventario, o meglio. L'avvocata dovrà "procedere immediatamente, utilizzando i più opportuni strumenti anche fotografici, alla ricognizione informale dei beni esistenti nei locali di pertinenza del debitore”. 

Fondato dall'imprenditore e scrittore Simone Ciaruffoli con l’apertura del primo locale nel 2015 a Milano, Burgez si è allargato a Roma e a Bologna fino ad arrivare a 20 sedi in tutta Italia. Con il suo "guerrilla marketing" Ciaruffoli ha portato il fatturato della società a 10 milioni di Euro subito dopo la pandemia, grazie anche alle partnership con le aziende di delivery. 

Ciaruffoli e il suo Burgez sono diventati famosi per le trovate pubblicitarie "politicamente scorrette" sparse su tram e cartelloni, tipo: “Mangiare Burgez nuoce gravemente alla salute” oppure “Ti fa schifo? Buono, vuol dire che è nostro”. Provocazioni che hanno funzionato per un po', con tanto di ondate di indignazione, ma che non hanno potuto evitare l'insorgere della crisi, concretizzata a fine maggio 2025.

Fc - 51222

EFA News - European Food Agency
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