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Araer: Luca Cotti è il nuovo presidente. Succede a Maurizio Garlappi

Il neoeletto: "Mio dovere difendere il nostro settore da attacchi strumentali e privi di basi scientifiche"

Luca Cotti è il nuovo presidente di Araer (Associazione Regionale Allevatori dell’Emilia Romagna). Il nuovo Comitato direttivo dell’Associazione lo ha eletto all’unanimità  oggi, venerdì 4 luglio, durante la sua prima riunione. Presidente Coldiretti Emilia Romagna dallo scorso mese di maggio e già vicepresidente di Araer, insieme ai fratelli, Luca Cotti conduce un’azienda agricola a Pilastro di Langhirano (PR), dove si allevano bovine da latte destinate al Parmigiano Reggiano oltre a produrre cereali, foraggere e pomodoro da industria.

“Ringrazio il Comitato direttivo che mi ha voluto alla presidenza di Araer", sono state le prime parole di Cotti, "un impegno che intendo onorare continuando a percorrere la strada fin qui intrapresa nella difesa e nella valorizzazione della zootecnia regionale e nazionale in sinergia con tutte le altre Associazioni regionali allevatori. Difendere il nostro settore dagli attacchi strumentali e privi di basi scientifiche è per me un imperativo al quale dedicherò sempre tempo e risorse. Chi attribuisce al mondo allevatoriale le maggiori responsabilità sull’impatto ambientale non sa che in realtà è vero il contrario, soprattutto in un territorio come quello dove si produce latte destinato al Parmigiano Reggiano. Infatti", sottolinea il neopresidente, "il legame tra la coltivazione dei foraggi destinati all’alimentazione delle bovine e il loro allevamento è la traduzione perfetta del concetto di sostenibilità”.

Con l’elezione di Luca Cotti si è concluso il lungo periodo di presidenza alla guida di Araer da parte di Maurizio Garlappi, che al termine del suo intervento all’assemblea annuale svoltasi presso la sede del Cai (Consorzi Agrari d’Italia) a San Giorgio di Piano (BO), ha salutato commosso tutti gli intervenuti, soprattutto quando dalle mani di Cotti ha ricevuto a nome di tutta l’assemblea la targa in cristallo a ricordo dei trent’anni trascorsi ai vertici dell’Associazione.

Come sempre, l’assemblea annuale rappresenta l’appuntamento in cui illustrare e commentare l’andamento e l’attività svolta da Araer l’anno precedente. Un 2024 che ancora una volta, nel panorama zootecnico regionale e nazionale, può vantare numeri importanti. A iniziare da quelli provenienti dal laboratorio di Reggio Emilia, che sul latte raccolto con i controlli funzionali effettuati in Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Umbria, Repubblica di San Marino e più saltuariamente in Lazio, ha eseguito 1.598.816 analisi a fronte di 1.538.535 dell’anno prima (+3,92%).

Valori di grande rilevanza che testimoniano non solo la buona organizzazione dell’Associazione nella raccolta dei campioni da analizzare, ma soprattutto l’efficienza di un laboratorio di analisi dotato di strumentazioni tecnologicamente innovative e di ultima generazione, gestite da personale altamente qualificato. Oltre al latte, vengono infatti effettuate analisi sugli alimenti zootecnici, test diagnostici e sierologici, screening per indagare la presenza di eventuali patologie a cui, proprio dallo scorso anno, si è aggiunta una nuova attività di analisi batteriologiche, sierologiche, parassitologiche quali-quantitative.  Continuando con i numeri, nel 2024 la produzione media vacca/controllata è stata pari a 97,6 quintali di latte con un tenore di grasso al 3,77% e proteine al 3,39%. Significativo poi il valore relativo alla consistenza media di bovine controllate/allevamento in Emilia Romagna, che lo scorso anno ha raggiunto il dato di 154,7, con un aumento del 2,18% sul 2023: la media nazionale non va oltre 103,5.

Fondamentale il ruolo della zootecnia regionale nel computo della Plv emiliano-romagnola (produzione lorda vendibile agricola) che secondo il Rapporto 2024 sul Sistema agroalimentare dell’Emilia Romagna, presentato il 23 giugno scorso in Regione, le attribuisce un valore di poco superiore a 3 miliardi di euro a fronte dei 6 miliardi complessivi, con un aumento sul 2023 dell’8,4% trainato in particolare dal latte vaccino (+19,3%) e dalle carni bovine (+2,9%).

“La difesa della zootecnia passa anche dall’innovazione tecnologica", riflette in conclusione Cotti, "che oggi ci mette a disposizione soluzioni all’avanguardia per migliorare la sanità e il benessere animale, nel pieno rispetto delle normative in vigore e di quelle che arriveranno”.

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EFA News - European Food Agency
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