It does not receive public funding
Editor in chief:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Veneto. Emergenza cormorani: Regione approva Piano di controllo 2025-2029

La massiccia presenza degli uccelli nelle aree lagunari pregiudica la produzione ittica

Richiesti 120mila euro di danni nel 2023, nelle sole province di Rovigo e Venezia.

“Il cormorano è un vorace predatore di pesce, si stima che ogni giorno si cibi di mezzo chilo di pesce di piccola taglia, pari a 10 o 15 pesci o anche di più, con un grave impatto sulla produzione ittica specie in alcune aree del territorio regionale. È per questo che come indicato dalla Direttiva uccelli è previsto un Piano di controllo del cormorano, specie protetta che però è causa di importanti danni”. Così l’assessore regionale alla Caccia e alla Pesca Cristiano Corazzari, presentando il Piano di controllo del Cormorano 2025-2029 approvato dalla Giunta regionale con delibera.

Il Piano parte da una fotografia delle aree più colpite per poi definire le azioni di contenimento consentite e i soggetti chiamati ad attuarle, al fine di ridurre gli impatti del Cormorano sulle attività economiche e sulle specie ittiche di interesse conservazionistico, compatibilmente con la normativa esistente.

L’area più colpita è quella della fascia costiera, soprattutto la zona delle valli da pesca nelle lagune salmastre che insistono nelle provincie di Rovigo, Venezia e Padova: qui i cormorani presenti in gran numero predano i prodotti della vallicoltura, soprattutto branzini, orate, cefali, anguille. Ma colpiscono anche in ambito alpino e prealpino nelle aste fluviali e dei torrenti predando alcune specie ittiche autoctone rare e in via di ripopolamento, come il Temolo e la Trota marmorata. Negli anni i danni economici, nonostante l’impiego da parte delle aziende di difese passive come reti orizzontali e verticali, sono in aumento a causa dell’accresciuta presenza di cormorani in Veneto. Nel 2019 sono state calcolate tra le 1312 e le 1341 coppie nidificanti, cresciute fino alle 1360-1414 del 2023. A questi numeri va sommata la popolazione svernante: in provincia di Rovigo da 1470 esemplari del 2018 si è arrivati a 1814 del 2024, e in provincia di Venezia dai 5072 del 2018 ai 6348 del 2024.

Quanto ai danni, nelle province di Rovigo e di Venezia nel 2020 sono stati chiesti rimborsi per 99.500 euro, cresciuti a 120 mila per il 2023. “Le aree interessate dalle azioni del Piano, sono le aree lagunari e tutti i corsi d’acqua con attività di conservazione dalla trota marmorata e dal temolo, così come sono individuate dalla Carta Ittica Regionale", aggiunge l’assessore. "Prevede che per diminuire o annullare il danno economico sugli stock ittici si mettano in atto in via prioritaria metodi ecologici: tra questi rientrano la predisposizione di barriere fisiche come le reti per impedire ai cormorani l’accesso ai bacini di allevamento ittico o di presenza ittica oggetto di tutela. Si possono attuare azioni di disturbo con dissuasori acustici o azioni disturbo luminoso nei dormitori. Durante le fasi di attuazione del Piano è prevista un’attività di monitoraggio e censimento per verificarne l’efficacia. Sono molti i soggetti coinvolti nell’attuazione del piano, tra questi oltre alla Regione, la Polizia provinciale e metropolitana secondo un criterio di competenza territoriale”.

lml - 52078

EFA News - European Food Agency
Similar