It does not receive public funding
Editor in chief:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Latte vaccino: produzione si contrae in Italia e nell'UE

Dati del I° quadrimestre segnano un'inversione di tendenza rispetto a un 2024 positivo /Allegato Ismea

Dopo il lieve recupero dello scorso anno, la produzione UE di latte vaccino è in contrazione (-1% nel periodo gennaio-aprile 2025), influenzata dall'andamento negativo in alcuni dei principali produttori (Germania -2,9%, Francia -1,8%, Paesi Bassi -2,3%, Spagna -2,3%). Lo riferisce il report delle tendenze nel settore lattiero-caseario a cura dell'Ismea. I prezzi del latte alla stalla UE restano assestati su livelli elevati, arrivando in media a toccare i 53 euro/100kg nel mese di maggio 2025 (+15,4% rispetto a un anno fa).

La produzione di latte in Italia, dopo il +1,9% registrato nel 2024 secondo i dati Agea, ha registrato una contrazione dell'1% nel primo quadrimestre 2025, in linea con quanto verificatosi in tutti i principali paesi produttori comunitari. Il prezzo alla stalla nazionale ha proseguito la dinamica iniziata nell'estate 2024 e nei primi cinque mesi del 2025 ha mediamente superato i 59 euro/100 litri (Iva esclusa, senza premi), segnando un +16% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno grazie alla favorevole congiuntura dei principali formaggi della tradizione.

I prezzi all'ingrosso del Grana Padano, dopo gli elevati livelli del 2024, hanno raggiunto nel mese di giugno la quotazione record di 11 euro/kg per la stagionatura minore, con uno scarto di quasi il 14% rispetto al valore di un anno prima soprattutto grazie alla dinamicità della domanda estera. Andamento analogo per il Parmigiano Reggiano, che per la stagionatura di 12 mesi ha raggiunto nel mese di giugno il prezzo di 13,3 euro/kg, con una crescita del 21% rispetto allo stesso mese del 2024. Prosegue anche la spinta al rialzo per i listini del burro, influenzati dalle dinamiche continentali, con il prodotto Cee arrivato a giugno a 7,2 euro/kg (+9,5% su base tendenziale).

Per quanto riguarda gli scambi con l'estero si conferma il saldo attivo della bilancia commerciale settoriale per il quinto anno consecutivo con oltre 592 milioni di euro nel 2024. Sul fronte attivo della bilancia, le esportazioni di formaggi sono cresciute (+10,7% in volume e +9,2% in valore rispetto al 2023), con uno storico sorpasso dell'Italia che nel 2024 diviene il 2° esportatore mondiale di formaggi e latticini, dietro Germania e avanti a Paesi Bassi e Francia, realizzando un valore record di oltre 5,4 miliardi di euro a fronte di 658 mila tonnellate di prodotto che hanno varcato i confini nazionali. Sono aumentate le esportazioni soprattutto di freschi (+12,4% in volume e +9,5% in valore), Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+8,7% in volume e +11,4% in valore) e grattugiati (+10,7% in volume e +12,2% in valore); in aumento anche il Gorgonzola (+4,8% in volume e +0,8% in valore). Risultati positivi sono stati realizzati nei principali mercati di sbocco, con Francia, Germania che si confermano anche nel 2024 i primi due mercati di destinazione dei formaggi italiani, assorbendo complessivamente il 36% dei volumi esportati, entrambi in crescita rispetto all'anno precedente; risultati molto positivi sui due principali mercati extra-UE, con un aumento dei flussi diretti sia verso il Regno Unito che gli Stati Uniti. Nel primo trimestre 2025 le esportazioni di formaggi hanno continuato ad aumentare in valore (+13,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), a fronte di una crescita - seppure rallentata - sul fronte dei volumi (+3,4%).

Nei primi quattro mesi del 2025 si segnala una ripresa della domanda domestica di prodotti lattiero caseari, con aumento della spesa delle famiglie (+7,7%% rispetto al periodo gennaio-aprile 2024) a fronte di volumi pure in aumento (+0,8%). Fatta eccezione per il latte in continuo declino (-3,3% in volume il fresco e -1,2% per l'uht), nei primi quattro mesi del 2025 si segnala una crescita degli acquisti domestici di yogurt (+5,4%) e formaggi (+4,1% in volume), con una ripresa per tutti i principali segmenti merceologici.

Positivo il clima di fiducia per gli allevatori, come conseguenza della tenuta dei prezzi alla stalla e dell'andamento degli affari correnti. Il sentiment degli operatori dell'industria di trasformazione subisce, invece, un lieve peggioramento nel primo trimestre del 2025, soprattutto con riferimento alla flessione degli ordini dopo il boom delle festività natalizie e a un atteggiamento più prudente della domanda estera in considerazione delle incertezze legate al contesto geopolitico globale e all'annuncio dei dazi Usa.

In allegato a questa EFA News il testo integrale del report Ismea. 

Attachments
lml - 52091

EFA News - European Food Agency
Similar