Grana Padano finanzia restauro tela secentesca
Riconsegnata “L’elemosina di San Lucio” di Francesco Paglia alla chiesa di San Giuseppe a Breascia

È stata accolta con grande partecipazione la cerimonia di riconsegna della tela restaurata “L’elemosina di San Lucio” di Francesco Paglia, svoltasi sabato 12 luglio presso la Chiesa di San Giuseppe a Brescia.
Il dipinto, realizzato nel Seicento su commissione del “Paratico dei Formaggiai”, era originariamente collocato nella prima cappella della navata destra, ottenuta in concessione proprio dalla corporazione che riuniva i produttori di formaggio. L’opera raffigura San Lucio, santo e martire, nell’atto di distribuire ai poveri il formaggio ricevuto come compenso, che – secondo la tradizione – miracolosamente non si esaurisce durante la carità. Alla sua destra sono presenti Santa Lucia e Santa Caterina, precedenti dedicatarie dell’altare, simboli di continuità devozionale.
Il restauro dell’opera è stato reso possibile grazie al fondamentale sostegno del Consorzio per la Tutela del Formaggio Grana Padano e della Fondazione Grana Padano ETS, attraverso l’Art Bonus. La scelta del Consorzio e della Fondazione si radica nel profondo legame con San Lucio, venerato come patrono dei casari, e testimone di una tradizione spirituale e culturale ancora viva nei territori di produzione del Grana Padano.L’evento, promosso dalla Parrocchia dei Santi Faustino e Giovita a cui la chiesa di San Giuseppe è affidata, si è aperto con la Santa Messa nel giorno della memoria di San Lucio. Si è poi dato spazio ad un momento musicale di grande prestigio, con il maestro Vittorio Ghielmi, musicista, direttore e compositore, direttore del Departement für Alte Musik e Professore di viola da gamba al Mozarteum di Salisburgo e Visiting Professor al Royal College of Music London. Il suo concerto Capriccio Pastorale è stato ricco di suggestioni evocative dell'atmosfera agreste caratterizzante il dipinto di Paglia.Si sono poi accesi i riflettori sui colori ritrovati della pala di San Lucio: la restauratrice, Ivana Giangualano, ha raccontato il restauro e le scoperte che esso ha consentito e lo storico dell'arte Fiorenzo Fisogni ha inquadrato l'opera nel percorso artistico di Paglia.
“Un gesto che va oltre il restauro di un’opera: è la restituzione alla città di una memoria viva, di un legame profondo tra fede, lavoro e tradizione”, ha dichiarato Luigi Sala, consigliere di amministrazione del Consorzio Grana Padano, presente alla cerimonia, “e dimostra quanto la collaborazione tra cultura, impresa e territorio possa generare bellezza condivisa. Questa tela racconta un’identità fatta di mani operose e cuori fedeli, e restituirla alla città è un atto d’amore verso le nostre radici. Il Consorzio Grana Padano è orgoglioso di aver contribuito a questo gesto di memoria e di speranza”.
Giovanna Prandini, consigliere di amministrazione della Fondazione Grana Padano ETS, ha dichiarato con commozione: “Ritrovare oggi la pala di San Lucio nel suo splendore originario, nella chiesa che da secoli ne custodisce il significato, è un’emozione che va oltre l’arte. È la riscoperta di un frammento prezioso della nostra identità collettiva, che torna a parlarci di fede, lavoro e solidarietà. San Lucio, patrono dei casari, rappresenta i valori fondanti di un mestiere antico: dedizione, umiltà e generosità. Valori che vivono ancora oggi nelle comunità che il Grana Padano unisce, e che la nostra Fondazione si impegna ogni giorno a sostenere, con particolare attenzione verso chi è più fragile e ha più bisogno.”
Il parroco monsignor Gianbattista Francesconi ha ringraziato la sensibilità del Consorzio e della Fondazione: “Recuperare il legame originario con il mondo produttivo è particolarmente significativo per la chiesa di San Giuseppe, che è infatti nota anche come 'chiesa degli artigiani'. Auspichiamo che altre realtà possano riappropriarsi e valorizzare la propria tradizione, che in questa chiesa ha lasciato segni profondi, donando alla città opere di grande bellezza”.
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