Mi dia un'aspirina e una bottiglia di vino, grazie
A Savona scoppia la polemica dopo che in 3 farmacie sono comparse in vendita a 9 euro alcune bottiglie di vino

A Savona e provincia è scoppiata la polemica dopo che sugli scaffali di alcune farmacia sono comparse bottiglie di vino novello acquistabili per 9 euro. A innescare la "bomba" è stata l'Associazione familiari vittime della strada di Modena che ha segnalato la presenza del vino in tre farmacie della città ligure: a Spotorno, Cairo e nel capoluogo di provincia.
Due appartenenti all'Associazione, ossia Franco Piacentini e Maria Assunta Partesotti, si sono chiesti (e hanno chiesto alle autorità): "servono dei permessi speciali oltre alla licenza? Ma, a parte tutto: il vino deve essere venduto proprio in farmacia?".
Risponde Giovanni Zorgno, presidente dell'Ordine dei farmacisti della provincia. "il decreto 357 del 1988 lo consente. Abbiamo effettuato ulteriori verifiche e non risultano illeciti né violazioni. Esiste una tabella speciale che autorizza la vendita di vino e altri alimenti particolari. Naturalmente resta vietata la vendita ai minori".
Secondo quanto emerso, la normativa vigente sarebbe stata rispettata. La vendita di alcolici in farmacia è legale, infatti, a patto che vengano rispettate delle regole precise. È, infatti, necessaria una specifica licenza fiscale e si applicano tutte le normative previste per la commercializzazione delle bevande alcoliche, come il divieto di vendita ai minori. Il quadro normativo ha ampliato le possibilità per le farmacie negli ultimi anni: le farmacie sono autorizzate a vendere i farmaci ma anche un’ampia gamma di prodotti per la salute e il benessere, tra cui rientrano, in alcuni casi, anche vini e liquori.
"Ci sono molti farmaci, magari quelli senza prescrizione, che fanno peggio del vino", si difendono i farmacisti della zona, rimarcando che il vino è un prodotto sano, soprattutto quello realizzato autonomamente nel rispetto delle regole. e delle autorizzazioni richieste.
Non è per niente d'accordo Gianni Testino, presidente nazionale della Società italiana alcologia. "Non è etico vendere vino in un farmacia -dice Testino- perché un'istituzione sanitaria che si occupa di salute pubblica. Inoltre trasmettiamo un messaggio sbagliato ai giovani, a cui diciamo di non bere perché fa male e poi hanno un punto vendita in più, come se fosse un supermercato dove comprarlo: ogni anno ci sono dieci casi di cancro totalmente attribuibili all'alcol".
EFA News - European Food Agency