Spagna: consumo pesce calato di quasi il 30% nell'ultimo decennio
Governo al lavoro per rilanciare la filiera ittica con 7 accordi con organizzazioni di settore

Il ministro spagnolo dell'Agricoltura, della Pesca e dell'Alimentazione Luis Planas ha ribadito oggi l'impegno del governo iberico nella promozione del consumo di pesce, frutti di mare e delle loro conserve, concretizzatosi in questa occasione nella firma di sette accordi di collaborazione con sette organizzazioni del settore.
Planas ha concluso la presentazione di tali accordi, a cui il ministero dell'Agricoltura, della Pesca e dell'Alimentazione contribuisce con un importo complessivo di 410.386,10 euro, e ha sottolineato l'importanza di lavorare in collaborazione con il settore. Rilanciare il consumo di pesce, diminuito di quasi il 30% nell'ultimo decennio, è, secondo il ministro, un impegno collettivo che deve coinvolgere l'amministrazione e l'intero settore, poiché la sinergia consente una maggiore efficacia. "La chiave del successo è lavorare insieme, ed è per questo che stiamo unendo le forze e allineando i messaggi per amplificarne l'impatto", ha affermato Planas.
Il trend positivo del consumo di pesce è proseguito anche nel 2024, con un consumo pro capite di 22,3 chili a persona, il 3,7% in meno rispetto all'anno precedente. La maggior parte di questo consumo si è verificato all'interno delle abitazioni, con 17,9 kg a persona. Il prezzo medio dei prodotti ittici è aumentato del 4%, superiore alla media dell'intero settore alimentare (2,8%), sebbene il ministro abbia sottolineato che i prodotti ittici sono disponibili in tutte le fasce di prezzo. Nonostante il calo, la Spagna rimane, dopo il Portogallo, il Paese dell'Unione Europea (UE) con il secondo più alto consumo di pesce, ed è caratterizzata da un'ampia varietà di preparazioni.
Le azioni previste da questi accordi mirano a promuovere il consumo di prodotti ittici, evidenziandone il valore, sensibilizzandoli e valorizzando le proprietà salutari e nutrizionali di prodotti che forniscono proteine di alta qualità, riconoscendo il lavoro dei pescatori e di tutti gli altri professionisti che lo rendono possibile e consolidandone l'importanza tra le nuove generazioni.
Il ministro ha sottolineato che per invertire la tendenza è necessario comprendere il consumatore, pertanto le campagne devono adattarsi alle sue reali preferenze e offrire messaggi chiari e coerenti con le sue esigenze. Planas ha inoltre sottolineato l'opportunità di adattare i formati, siano essi più puliti o pronti al consumo, per renderli più in linea con le nuove abitudini. Ha inoltre indicato che le azioni promozionali dovrebbero essere rivolte principalmente ai segmenti più giovani, poiché il calo dei consumi è legato a fattori come i cambiamenti nello stile di vita.
Dal 2019, il ministero dell'Agricoltura, della Pesca e dell'Alimentazione ha investito oltre 11,5 milioni di euro in campagne specifiche per promuovere il consumo di prodotti della pesca e dell'acquacoltura.
EFA News - European Food Agency