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CLARA MOSCHINI

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Alga killer: un flagello per la pesca nell'Australia del Sud

Governo federale corre ai ripari con 14 mln dollari ma la soluzione è ancora lontana

L'Australia meridionale è alle prese con un parassita marino, che sta facendo più danni del granchio blu nei mari italici. Il suo nome scientifico è Karenia mikimotoi ma è più nota semplicemente come "alga killer": già a metà marzo, questa specie vegetale copriva 4400 km quadri di superficie marina ma attualmente, la situazione sta precipitando, nonostante il raffreddamento delle acque nel pieno dell'inverno australe.

L'"alga killer" danneggia le branchie dei pesci, soffocandoli, e provoca la morte di decine di altre specie marine. Lungo le spiagge di località turistiche come come Kangaroo Island, la penisola di Yorke e la penisola di Fleurieu, risalta lo spaventoso spettacolo di carcasse di quali polipi, razze, granchi e squali, puntualmente rigettati dalla risacca.

Sull'emergenza stanno lavorando congiuntamente il governo locale della South Australia e quello federale, guidato dal premier Anthony Albanese. Quest'ultimo ha annunciato un investimento fino a 14 milioni di dollari, per contrastare l'avanzata della Karenia mikimotoi. Il finanziamento federale risponde a una richiesta ricevuta nei giorni scorsi dal governo del Sud Australia e si concentra su quattro aree prioritarie: scienza e ricerca, assistenza alle imprese, sensibilizzazione e supporto alla comunità e interventi di bonifica.

Il governo e gran parte della comunità scientifica attribuiscono la diffusione dell'alga killer all'aumento della frequenza delle ondate di calore marine e dei loro impatti. L'obiettivo è ora quello di ripristinare l'equilibrio ecologico marino e di salvare il turismo e le economie locali, in cui la pesca è un elemento centrale.

"Il governo Albanese continuerà a sostenere il governo del Sud Australia nell'affrontare questo evento estremo", ha dichiarato il ministro dell'Ambiente Murray Watt. "Sebbene la scienza abbia chiarito che non esiste una soluzione rapida per la fioritura algale, ci impegniamo a sostenere la comunità, l'industria e l'ambiente del Sud Australia". Secondo quanto annunciato dal ministro dell'Ambiente, l'investimento intende contribuire "a collaborare con il governo statale sulla salute e la resilienza dei nostri oceani e delle comunità costiere". La soluzione, dunque, sembra essere ancora lontana.

Da parte sua, il ministro dell'Agricoltura, della Pesca e delle Foreste Julie Collins ha affermato che il governo albanese continua a collaborare a stretto contatto con il governo del Sud Australia per supportare i pescatori e gli operatori dell'acquacoltura colpiti da questa devastante fioritura algale. "È disponibile assistenza immediata per i pescatori e gli operatori dell'acquacoltura che si trovano in difficoltà finanziarie, anche attraverso il Rural Financial Counselling Service, che può fornire consulenza finanziaria gratuita e riservata", ha dichiarato Collins.

"La Fisheries Research and Development Corporation ha recentemente investito in un nuovo progetto per isolare la coltura di una particolare specie di alga che attualmente colpisce il Sud Australia, al fine di comprenderne meglio gli effetti tossici, sviluppare metodi rapidi di allerta precoce e di rilevamento ed esaminare le minacce tossiche alla produzione ittica", ha concluso il ministro dell'Agricoltura.

Non sono ancora note le dimensioni economiche della catastrofe ecologica, tuttavia, secondo i media locali, i rappresentanti dell'industria ittica affermano che alcuni di loro membri non hanno più entrate da almeno tre mesi. "Ho pescatori in lacrime al telefono", ha dichiarato all'Abc un imprenditore locale.

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EFA News - European Food Agency
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