Nuova Pac. Bocciatura sonora da Copa Gogeca
Parla il presidente Giansanti: gravi i tagli alle risorse e la proposta per il fondo unico

Fino a poche settimane fa, gli agricoltori europei erano ancora fiduciosi in una svolta dalla Commissione Europea: più risorse, meno burocrazia, più efficienza. La proposta per il "Fondo unico" è stata una doccia gelata: non solo ridurrà drasticamente i fondi ma rischia di apportare ulteriori lungaggini amministrative. A lamentarlo, in esclusiva con EFA News è Massimiliano Giansanti, presidente di Copa-Cogeca, la federazione delle associazioni agrarie europee.
Presidente Giansanti: la proposta della Commissione UE per un fondo unico, vi ha spiazzato? Oppure vi aspettavate una mossa del genere?
Il 16 luglio scorso la Commissione europea ha ufficializzato le proposte per il Quadro Finanziario Pluriennale e per la revisione della Politica Agricola Comune per il periodo 2028-2034. Fino a qualche tempo fa eravamo convinti che le dichiarazioni della presidente Ursula von der Leyen in campagna elettorale a favore del settore primario scaturissero in un reale impegno per l’agricoltura europea. Negli ultimi tempi, tuttavia, si affacciava l’ipotesi del “Fondo unico” in cui sarebbero confluite le risorse della Pac, con un taglio sempre più probabile. La Commissione ha presentato il bilancio pluriennale togliendo decine di miliardi al settore primario: il budget per la Pac passa da 378 miliardi di euro per 7 anni per tutta la Ue a 294 miliardi a prezzi correnti, con una riduzione superiore al 20%. Anche se il quadro dei vari provvedimenti legislativi è decisamente complesso con numerose proposte di regolamento e altre comunicazioni e documenti di valutazione, è evidente che il nostro giudizio non può che essere negativo.
C'è un punto della riforma che, più di altri, andrebbe a danneggiare le produzioni agricole italiane (e anche del resto d'Europa)?
Per la Pac, contrariamente a quanto chiesto da Confagricoltura e dal Copa, la struttura a due fondi sparisce: rimane un fondo solo che finanzia i pagamenti diretti e lo sviluppo rurale. Non è chiaro quanto degli 86,6 miliardi del “Fondo unico” destinati all’Italia, saranno assegnati all’agricoltura. Lo sviluppo rurale come lo conosciamo ora non esisterà più. La previsione di singoli Piani nazionali e regionali di partenariato rischia di rendere ancora più complessa ed inefficiente la fase decisoria. E se la macchina è lenta, saranno inevitabili ulteriori irrigidimenti burocratici a cascata sulle attività delle imprese. Quindi meno produttività e competitività per l’intero sistema europeo del food.
Lei sostiene che la Pac non va smantellata ma riformata. Qual è la controproposta che avanza a nome di Copa-Cogeca?
La nostra controproposta è sintetizzabile in tre punti condivisi anche con le associazioni di settore europee del Copa-Cogeca nelle settimane di mobilitazione precedenti al voto del Consiglio: garantire un bilancio Pac rafforzato e adeguato all’inflazione; mantenimento della struttura a due pilastri; preservare il carattere comunitario della politica agricola per tutelare il mercato unico ed evitare disparità tra Stati membri.
EFA News - European Food Agency