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CLARA MOSCHINI

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Mercati agricoli Ue "resilienti" nonostante tensioni e clima

Ultima edizione del report della Commissione europea Agriculture and rural development

Nonostante le incertezze globali, i mercati agricoli dell'Ue "rimangono generalmente resistenti", con una produzione di cereali in aumento, una produzione di olio d'oliva in netta ripresa, consegne di latte stabili e prospettive di produzione solide per il pollame. Lo sottolinea l'ultima edizione del Rapporto sulle prospettive a breve termine per i mercati agricoli dell'UE della Commissione europea intitolato Agriculture and Rural Development. 

Secondo il report che ragiona su short term outlook, ossia su prospettive a breve termine  "i prodotti ortofrutticoli presentano sviluppi diversi a causa delle condizioni climatiche avverse; le prospettive di produzione sono in calo per lo zucchero, il vino e, in misura minore, per i ruminanti". 

Le instabilità geopolitiche, le sfide legate al clima e l'evoluzione delle politiche commerciali dei principali attori globali, come Stati Uniti e Cina, rappresentano una minaccia per la stabilità dei mercati mondiali e dell'UE, sottolinea il report. 

Fondamentali di mercato

L'inflazione alimentare dell'UE continua a essere più alta di quella generale (3,1% rispetto al 2,2% di maggio), anche se si osserva una certa stabilità, o addirittura deflazione, per alcune categorie di prodotti alimentari. Nonostante i livelli storicamente elevati, gli agricoltori dell'UE hanno registrato di recente una stabilità dei costi dei fattori produttivi: i prezzi del petrolio dovrebbero scendere, anche se le tensioni in Medio Oriente potrebbero influire su questo dato. Le colture invernali hanno prospettive di resa promettenti; un periodo di siccità prolungata potrebbe avere un impatto sulle colture primaverili ed estive.

Seminativi

La produzione di cereali dell'Ue nel 2025/26 dovrebbe aumentare del 4,1%, migliorando la bilancia commerciale, con un aumento delle esportazioni del 26% e una riduzione delle importazioni del 19%. La produzione di semi oleosi dell'Ue dovrebbe crescere del 12% (trainata dai semi di colza e di girasole), con un aumento della produzione di olio vegetale del 6%. La produzione di colture proteiche potrebbe diminuire ma rimanere al di sopra della media quinquennale. 

Nel 2024/25, la produzione di zucchero bianco dell'Ue è aumentata del 6,5%, grazie all'ampliamento delle aree di produzione. Un potenziale calo della produzione dell'8% nel 2025/26 potrebbe portare a un aumento delle importazioni.

Colture specializzate

I prezzi dell'olio d'oliva dell'UE sono scesi significativamente a giugno 2025, a causa di una ripresa della produzione del 37%. Secondo le proiezioni, nel 2024/25 la produzione di vino dell'UE dovrebbe toccare il minimo da 20 anni a questa parte, con un impatto sulle esportazioni, mentre il consumo dell'UE continua a diminuire. A causa delle condizioni climatiche avverse, la produzione di mele dell'UE potrebbe diminuire del 4% nel 2024/25, mantenendo i prezzi elevati, mentre la produzione di pesche e nettarine potrebbe diminuire del 5,8%, portando a importazioni record.

Al contrario, le condizioni climatiche sono favorevoli per la produzione di arance nell'UE, che dovrebbe aumentare del 4,6% rispetto ai minimi storici della stagione precedente, con una crescita incanalata nella trasformazione. La produzione di pomodori dell'UE dovrebbe diminuire del 2,6%, soprattutto per la trasformazione, mentre la produzione fresca rimane stabile ma inferiore alla media.

Prodotti animali

Le consegne di latte nell'UE dovrebbero rimanere stabili nel 2025, sostenute dalle condizioni favorevoli dei pascoli, nonostante alcune variazioni specifiche per paese e l'insorgere di malattie animali. La domanda stabile nella vendita al dettaglio e nella trasformazione alimentare sostiene i prezzi dei prodotti lattiero-caseari dell'UE. 

Nel complesso, si prevede una minore pressione sui margini dei produttori di latte. Si prevede una leggera crescita della produzione di formaggio nell'UE, anche se la concorrenza globale potrebbe limitare la crescita delle esportazioni. 

I prezzi della carne bovina dell'UE rimangono storicamente elevati. Con il previsto calo della produzione dovuto alla riduzione degli allevamenti, l'offerta nell'UE potrebbe diventare più limitata: ciò, sottolinea il report, "potrebbe limitare le opportunità di esportazione, mentre le importazioni aumentano". 

Nel frattempo, si prevede che la produzione di carne suina dell'UE rimanga stabile, con una domanda costante. D'altro canto, si prevede che la produzione di pollame dell'UE aumenti (dell'1,8%), poiché la domanda continua a crescere, sostenendo i prezzi dell'UE. 

Le importazioni potrebbero rivelarsi impegnative, dato lo stato di malattia di alcune fonti tradizionali dei Paesi terzi. Infine, la produzione di carne ovina e caprina dell'UE potrebbe diminuire del 2%, con conseguente calo delle esportazioni di carne e aumento delle importazioni, a fronte di prezzi elevati dovuti alla scarsità dell'offerta e alla stabilità della domanda.



Fc - 52750

EFA News - European Food Agency
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