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CLARA MOSCHINI

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Federvini e Confcooperative, sì al "percorso strategico" per il vino

Positivo l'incontro istituzionale per la campagna di comunicazione curata da Governo e rappresentanze della filiera vitivinicola

Federvini accoglie con favore l’avvio di un percorso strategico congiunto tra il Governo e le principali rappresentanze della filiera vitivinicola italiana per la definizione di una campagna di comunicazione istituzionale sul vino. L’incontro tenutosi oggi a Palazzo Chigi alla presenza del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, del ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e del sottosegretario al ministero della Salute, Marcello Gemmato, "segna un passaggio rilevante per l’intero comparto, in un momento storico in cui è necessario ridefinire con lucidità e rigore il racconto pubblico attorno al vino".

"In uno scenario internazionale attraversato da approcci semplificatori e spinte proibizioniste -si legge nella nota-, Federvini sottolinea l’urgenza di un’iniziativa che restituisca al vino la sua dimensione autentica di bene culturale, simbolo dell’identità italiana, espressione del territorio, delle comunità e di una civiltà millenaria del 'bere consapevole'. Una comunicazione strutturata, coerente e scientificamente fondata potrà rappresentare un argine efficace alla crescente delegittimazione di un patrimonio che appartiene non solo all’economia, ma alla storia e alla società italiane".

“Il vino italiano non è un artefatto di consumo: è un codice culturale, un archivio vivente del nostro paesaggio, del nostro lavoro e del nostro tempo -spiega Piero Mastroberardino, vicepresidente di Federvini e Coordinatore del Tavolo della Filiera del Vino-. L’avvio di una campagna istituzionale rappresenta un atto necessario: non solo per difendere il comparto, ma per restituire al Paese uno sguardo maturo e identitario sul proprio patrimonio. È il momento di mettere in campo competenze, rigore e spirito di responsabilità”

Federvini conferma il proprio impegno all’interno del Tavolo della Filiera del Vino, contribuendo alla costruzione di una strategia comunicativa che metta al centro l’educazione al consumo responsabile, i princìpi della dieta mediterranea e una narrazione che coniughi valore economico, sociale e culturale.

"Un salto di qualità notevole per il nostro Paese" definisce l'incontro Raffaele Drei, presidente di Confcooperative Fedagripesca. Secondo Drei, finalmente, si potrebbe dire, "l'Italia oggi è riuscita ad affrontare questioni che riguardano una filiera strategica come il vino in un’ottica di coesione totale di sistema”. 

Drei ha espresso anche pieno apprezzamento per la campagna istituzionale promossa unanimemente a tutela del settore vitivinicolo e del consumo responsabile del vino di cui si è discusso nell’incontro. “Il vino -spiega- non può e non deve essere più assimilato e identificato semplicemente con l’alcol: parliamo in primo luogo di un alimento che è da sempre parte integrante della dieta mediterranea e come tale riveste un 'valore' che è storico, economico e culturale”.

Il vino, aggiunge Drei, è "di fatto responsabile della assunzione di alcol per meno della metà del consumo medio procapite italiano. Il nostro auspicio è che la campagna di educazione al corretto utilizzo di alcol venga fatta in piena sinergia con la comunità scientifica che è più equilibrata nella valutazione del tema. Ben venga anche, a tal proposito, la valorizzazione della dieta mediterranea che il ministero dell’Agricoltura sta sposando con forza”.

In merito alla situazione di difficoltà per il comparto venutasi a creare per i dazi, il presidente Drei si è soffermato su alcune analisi di scenario, evidenziando situazioni commerciali profondamente diverse tra le varie tipologie di vino e i diversi territori, che vanno da crisi drammatiche situazione ordinaria. 

Tra le possibili soluzioni, la necessità che "si continui ad insistere e investire sulla leva della promozione, con il supporto degli strumenti di Sistema (ICE, Simest, Sace), e che si acceleri nella sottoscrizione di accordi di libero scambio che aiutino le aziende esportatrici a differenziare i propri mercati di destinazione”. 

Per quanto riguarda il medio termine, Fedagripesca Confcooperative ha chiesto la misura dello stoccaggio e misure di semplificazione in particolare nell’attuazione delle campagne di promozione. La federazione delle cooperative agricole di Confcooperative, che rappresenta 3.000 imprese per oltre 35 miliardi di euro di fatturato, ha infine espresso l’intenzione di chiedere al Governo misure compensative che sostengano la competitività delle imprese, anche attraverso lo snellimento normativo o il rinvio di normative che dal 2026 aggraveranno la vita di migliaia di aziende agricole.
 




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