Dazi, Copagri: finisce l’incertezza ma comincia la riduzione dell’export
Il presidente Battista: la dichiarazione congiunta UE-Usa costa alle esportazioni agroalimentari oltre un miliardo di euro

“Apprezziamo l’impegno del governo, che proseguirà nei prossimi mesi, ma la dichiarazione congiunta UE-Usa mette nero su bianco un costo aggiuntivo per le esportazioni agroalimentari stimabile in oltre un miliardo di euro". Si esprime così il presidente della Copagri Tommaso Battista a proposito della finalizzazione dell’accordo sui dazi, che “per l’agroalimentare rappresenta certamente un compromesso al ribasso”.
"La conferma delle barriere tariffarie al 15%, infatti -osserva Battista- unitamente all’esclusione dell’agroalimentare dalla lista dei prodotti a dazio zero, rappresenta un duro colpo per numerose produzioni di punta del Made in Italy, soprattutto se sommato alla svalutazione del dollaro americano”.
“L’Europa, di fatto -prosegue Battista-, apre alle importazioni a dazio zero di una lunga lista di prodotti statunitensi, tra cui figurano l’ortofrutta fresca e lavorata, le carni suine e i lattiero-caseari, senza però assicurare analoghe esenzioni tariffarie per l’export agroalimentare comunitario, con il risultato di rischiare di minare concretamente la tenuta e la competitività del primario nazionale. Tra i prodotti più colpiti figurano il vino, l’olio, la pasta e i salumi”.
“Volendo guardare al bicchiere mezzo pieno -aggiunge il presidente Copagri-, si può fare l’esempio del comparto lattiero-caseario, probabilmente l’unico per il quale i dazi al 15% rappresentano un compromesso accettabile, e ragionare sugli elementi di positività derivanti dall’accordo, quali ad esempio la stabilità del quadro tariffario, la non cumulabilità dei dazi e la possibilità di continuare a lavorare per future esenzioni, fondamentali per diversi comparti, a partire dal vitivinicolo”.
“Per tali ragioni -conclude il presidente della Copagri-, oltre a puntare ancora su una strategia diplomatica efficace per fare fronte comune con i buyer statunitensi, è fondamentale, come prontamente evidenziato da Palazzo Chigi, impegnarsi da subito per ottenere esenzioni aggiuntive a livello negoziale, a partire dal settore agroalimentare, lavorando al contempo per garantire che tutte le produzioni provenienti dall’estero soddisfino i requisiti comunitari in materia di salubrità e sicurezza alimentare”.
EFA News - European Food Agency