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CLARA MOSCHINI

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In Ue continua a scendere l'appeal delle vendite al dettaglio

NielsenIQ: per il 3° anno consecutivo nel 2024 hanno rappresentato solo il 32,6% dei consumi privati

Continua a diminuire in tutta l'Unione Europea la quota dei consumi privati destinata al commercio al dettaglio piuttosto che ai risparmi, ai servizi o al tempo libero. Sebbene il potere d'acquisto e il fatturato della vendita al dettaglio siano in aumento in tutta Europa, negli ultimi tre anni la percentuale di spesa dei consumatori destinata alla vendita al dettaglio è diminuita costantemente. Lo riporta l'ultimo studio NIQ Geomarketing sulle tendenze del commercio in Europa appena pubblicato in cui sono stati esaminati gli indicatori chiave del settore del commercio al dettaglio europeo per l'anno 2024 nel quale la vendita al dettaglio ha rappresentato solo il 32,6% dei consumi privati totali, sottolineando questa tendenza in corso.  

Le differenze regionali rimangono significative. I consumatori dei Paesi dell'Europa orientale, in particolare, destinano al commercio al dettaglio una quota considerevolmente maggiore del loro potere d'acquisto. Tra i 27 Stati membri dell'UE, la Croazia è in testa con una quota di vendita al dettaglio del 48%, con un aumento di 0,5 punti percentuali rispetto all'anno precedente. Seguono la Bulgaria (46,3%) e l'Ungheria (45,3%), anche se entrambe hanno registrato un leggero calo rispetto all'anno precedente. 

Ciò, spiega il report, è attribuito all'aumento del potere d'acquisto, che ha permesso ai consumatori di destinare più fondi al risparmio o alle spese non al dettaglio. All'altro capo dello spettro, la Germania ha registrato la quota di spesa al dettaglio più bassa dell'UE. Solo un euro su quattro è stato utilizzato per acquisti al dettaglio, con appena il 25,1% dei consumi privati spesi al dettaglio.

“Il commercio al dettaglio rimane una componente centrale dei consumi nell'UE, anche se la sua quota continua a diminuire -spiega Philipp Willroth, responsabile dello studio-. La fiducia dei consumatori è rimasta fragile dopo la pandemia e molti europei sono preoccupati per le prospettive economiche del loro Paese. L'inflazione, l'aumento del costo della vita e il cambiamento climatico sono tra le principali preoccupazioni e spingono a un comportamento di spesa più cauto".

Potere d'acquisto

Tra gli altri risultati chiave, si evidenzia che il potere d'acquisto, nel 2024, in Europa ha continuato a crescere, anche se a un ritmo notevolmente più lento rispetto ai due anni precedenti. Il potere d'acquisto medio pro capite nell'UE ha raggiunto i 21.008 euro, con un aumento nominale del 3% rispetto ai dati rivisti del 2023. In totale, i residenti dei 27 Stati membri hanno avuto a disposizione circa 9,5 trilioni di euro per spese come cibo, acquisti al dettaglio, alloggio, servizi, costi energetici, pensioni private, assicurazioni, vacanze e mobilità.

Fatturato al dettaglio

Dopo un robusto aumento del 5,5% nel 2023, nel 2024 il tasso di crescita del fatturato al dettaglio nell'UE si è moderato a solo il 3%, riflettendo una più ampia normalizzazione del comportamento dei consumatori e delle dinamiche di mercato dopo la ripresa post-pandemia. I guadagni più consistenti sono stati registrati nell'Europa dell'Est, guidati dalla Romania (+14,9%), seguita da Bulgaria (+9,9%), Croazia (+9,3%) e Slovacchia (+9,2%). L'Estonia ha invece registrato un calo dell'1,3%, in gran parte dovuto all'incertezza politica e al crescente scetticismo dei consumatori.

Inflazione

Dopo i forti aumenti dei prezzi degli ultimi anni, l'inflazione nell'UE ha mostrato ulteriori segni di stabilizzazione nel 2024, con una media del 2,6%. Il tasso più alto è stato registrato in Romania (5,8%), seguito dal Belgio (4,3%) e dall'Ungheria (4%). All'altro capo dello spettro, la Lituania ha registrato l'inflazione più bassa, con appena lo 0,9%. La previsione per il 2025 per l'UE è del 2,3%.

Come le generazioni fanno acquisti

In tutta Europa si osservano differenze generazionali nel comportamento dei consumatori. La Generazione X (44-59 anni) detiene il potere d'acquisto più elevato ed è relativamente aperta a provare nuovi prodotti, più dei Baby Boomers (60+), ma meno dei Millennials (28-43). I Millennials prediligono esperienze domestiche come la cucina e l'intrattenimento, rafforzate dalla pandemia. La Generazione Z (sotto i 28 anni) è fortemente orientata alla convenienza e acquista spesso cibo da asporto. I Boomers rimangono i più cauti, optano per i marchi privati, si concentrano sui prodotti essenziali e prendono decisioni di acquisto in base alle promozioni per risparmiare.

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EFA News - European Food Agency
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