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CLARA MOSCHINI

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FederBio, necessario adottare il "marchio biologico"

Dopo la truffa del miele a Verona, la federazione chiede strumenti per rendere riconoscibile l’autenticità delle produzioni bio italiane

FederBio esprime una ferma condanna per la recente frode che ha portato al sequestro di 2,8 tonnellate di miele proveniente dalla Romania, commercializzato come biologico, mentre in realtà si trattava di produzione convenzionale. Le indagini hanno accertato che l’azienda veronese coinvolta, tra il 2024 e il 2025, ha venduto oltre 7 quintali di miele falsamente etichettato come biologico (leggi notizia EFA News).

"La federazione -sottolinea FederrBio in una nota- ribadisce l’urgenza di adottare il marchio biologico italiano, strumento essenziale per valorizzare e rendere immediatamente riconoscibile l’autenticità delle produzioni biologiche nazionali, ottenute da materie prime coltivate o allevate in Italia". 

Inoltre, FederBio "propone di innovare i sistemi di controllo", integrando tecnologie digitali avanzate, in grado di assicurare un monitoraggio continuo e preciso delle produzioni e una tracciabilità chiara e trasparente, anche nelle filiere più complesse.

“Ogni comportamento fraudolento compromette la credibilità dell’intero settore biologico -sottolinea Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio-. Per questo ringraziamo le forze dell’ordine che, con le loro indagini, hanno fatto emergere questa truffa". 

Quello di Verona, spiega la presidente è "un episodio grave", perché "rappresenta una forma di concorrenza sleale a danno di tutti i produttori seri che investono nel vero biologico. Inoltre, mina la fiducia dei cittadini che scelgono il bio per la propria salute e per la tutela del pianeta". 

"La frode scoperta a Verona -conclude Mammuccini- conferma, ancora una volta, quanto sia prioritario e urgente innovare il sistema dei controlli per renderli sempre più capillari e rigorosi lungo l’intera filiera, rafforzando al tempo stesso le azioni di contrasto verso chi tenta di sfruttare indebitamente il marchio bio, per garantire la massima trasparenza e rafforzare un settore che vede l’Italia tra i Paesi leader a livello europeo”.

Fc - 53321

EFA News - European Food Agency
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